Nessun articolo nel carrello

Beni comuni: il governo tenta la spallata e la società civile si mobilita

Beni comuni: il governo tenta la spallata e la società civile si mobilita

Un comunicato congiunto emanato ieri – firmato da Rete delle Città in Comune, Forum Italiano Movimenti per l’acqua, Attac Italia, Giuristi Democratici e Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata – punta il dito sul Ddl Concorrenza, passato in Consiglio dei Ministri agli inizi di novembre (v. Adista qui e qui). Il Ddl rappresenta secondo le associazioni «un attacco frontale ai beni comuni e ai diritti delle persone e delle comunità locali, perché prevede la privatizzazione di tutti i servizi pubblici comunali, proprio quei servizi che servono a soddisfare in modo continuativo i bisogni della collettività».

La pandemia, si legge nel comunicato congiunto, «ha evidenziato tutti i limiti e le ingiustizie di una società unicamente regolata dal mercato e ha posto la necessità di ripensare il modello sociale, a partire da una nuova centralità dei territori come luoghi primari di protezione dei beni comuni e di realizzazione di politiche orientate alla giustizia sociale e alla transizione ecologica, e dai Comuni come garanti dei diritti, dei beni comuni e della democrazia di prossimità».

Ma con questo Ddl il governo guidato da Mario Draghi sembra muoversi in direzione nettamente opposta, dando seguito a un piano che risale a 10 anni fa. Il 5 agosto 2011, infatti, allora governatore di Banca d’Italia, scrisse insieme al Presidente della Bce Jean-Claude Trichet una lettera all’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, caldeggiando «privatizzazioni su larga scala», in particolare della «fornitura di servizi pubblici locali». Una missiva che giungeva, paradossalmente, a poco più di un mese dalla storica consultazione referendaria su acqua, servizi pubblici e nucleare.

Dopo 10 anni da quella lettera, accusa il comunicato, «il governo, sostenuto trasversalmente da PD, Lega, Movimento 5 stelle, tenta l’affondo finale con l’articolo 6 del Ddl Concorrenza, in cui si produce un totale e definitivo ribaltamento della realtà, indicando la gestione pubblica dei servizi da parte dei Comuni come straordinaria e residuale, e l'affidamento al mercato come la normalità della gestione dei servizi». Così, in barba alla volontà popolare che nel 2011 si era espressa contro privatizzazione e profitti nei servizi pubblici locali, i Comuni dovrebbero cedere la gestione delle risorse comunitarie al libero al mercato.

Per questa ragione, prima che il Ddl inizi il suo iter parlamentare, le associazioni firmatarie chiamano a «una urgente ed ampia mobilitazione, che veda insieme enti locali (…), movimenti, sindacati, associazioni, per il ritiro immediato di quanto contenuto nel provvedimento in questione e un rilancio della difesa dei beni comuni e della gestione pubblica dei servizi, sia a livello nazionale che dentro tutti i territori».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.