Il papa è sempre un «desiderato interlocutore». La "risposta" dell'ambasciatore russo
Si è aperta «la finestrina» con la Russia per un incontro a quattr’occhi con Putin, auspicata da papa Francesco nella sua intervista al Corriere della Sera? La domanda è tanto più legittima dopo che l’ambasciatore russo in Vaticano, Aleksandr Avdeev, nel corso di un’intervista rilasciata - nel giro di poche ore dalla pubblicazione sul quotidiano - all’agenzia di stampa Ria Novosti , ha "risposto" a Francesco, affermando: «in qualsiasi situazione internazionale il dialogo con il Pontefice è importante per noi e lui è sempre un gradito e desiderato interlocutore».
Sul Corriere della Sera di ieri, il papa aveva detto: «Il primo giorno di guerra ho chiamato il presidente ucraino Zelensky al telefono — dice papa Francesco — Putin invece non l’ho chiamato. L’avevo sentito a dicembre per il mio compleanno ma questa volta no, non ho chiamato. Ho voluto fare un gesto chiaro che tutto il mondo vedesse e per questo sono andato dall’ambasciatore russo. Ho chiesto che mi spiegassero, gli ho detto “per favore fermatevi”. Poi ho chiesto al cardinale Parolin, dopo venti giorni di guerra, di fare arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad andare a Mosca. Certo, era necessario che il leader del Cremlino concedesse qualche finestrina. Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo, anche se temo che Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento. Ma tanta brutalità come si fa a non fermarla? Venticinque anni fa con il Ruanda abbiamo vissuto la stessa cosa».
*Cattedrale di San Basilio, Mosca. Foto tratta da wallpaperflare.com, immgaine originale e licenza
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