
Inizia oggi la tre giorni degli attivisti nonviolenti del Mean in Ucraina
ROMA-ADISTA. Sono partiti stamattina da ogni parte d'Italia i 60 attivisti nonviolenti del Mean diretti a Cracovia, prima tappa del viaggio verso Kiev. Tra loro giornalisti, pensionati, studenti, docenti universitari, medici, psicologi, operatori sociali, per più di 35 associazioni coinvolte. Per le prime ore di domani, domenica 10 luglio, è previsto l'arrivo dei marcianti a Medyka, città al confine tra Polonia e Ucraina, per raggiungere poi in serata la capitale, dove lunedì 11 si terrà la manifestazione nonviolenta per la pace.
Gli obiettivi della marcia sono due: prima di tutto testimoniare solidarietà agli ucraini, vittime di aggressione, e poi anche costruire, attraverso la presenza fisica di corpi disarmati, dei ponti di dialogo tra le società civili europee ed ucraine, che possano raggiungere anche i dissidenti russi. Con la presenza a Kiev, gli attivisti del Mean chiedono alle istituzioni europee di mettersi al tavolo per guidare i negoziati di pace, e che, non da ultimo, la difesa europea preveda da subito i Corpi Civili di Pace.
Il Mean ha coinvolto la società civile ucraina inizialmente attraverso la fondazione impegnata nelle evacuazioni, Act for Ukraine, il seminario Greco-cattolico di Leopoli, il movimento dei Focolari Ucraina. A partire da questo nucleo si sono sviluppati dialoghi con decine e decine di diversi attori, sia istituzionali che della società civile, fino ad avere l’autorizzazione del Comune di Kiev per la prima marcia Nonviolenta nella capitale da quando è iniziata l’aggressione.
Un evento molto importante, che precederà l'11 luglio, sarà l'iniziativa delle Piazze di Pace, che domani sera, 10 luglio, coinvolgerà 15 piazze italiane in collegamento con gli attivisti del Mean a Kiev. Grazie all'impegno di tante associazioni e parrocchie sui territori, infatti, le città si popoleranno di Piazze per la Nonviolenza attiva. Il momento, che inizierà alle 19 prevede uno scambio di canti, poesie, pezzi teatrali, per far arrivare forte e chiara la solidarietà degli europei attraverso un vero legame civile tra popoli.
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