
"Europe For Peace", per fermare guerra e riarmo
Il 23 luglio – data della grande mobilitazione nazionale “Europe for Peace” che chiede un cessate il fuoco in Ucraina e il rilancio dei negoziati – si avvicina. E le associazioni della società civile aderenti moltiplicano gli appelli per invitare ad una partecipazione massiva di organizzazioni, cittadini e istituzioni.
Sono già decine le città che, nonostante la crisi politica, la siccità e il caldo torrido, hanno confermato la propria adesione «per far tacere le armi e per aprire un serio negoziato subito che porti ad una conferenza internazionale di pace», spiega una nota della Rete Italiana Pace e Disarmo, tra le organizzazioni promotrice dell’iniziativa #StopTheWarNow. «L’elenco – si afferma con ottimismo – aumenta di ora in ora. L’obiettivo è di almeno 100 iniziative per sabato 23 luglio».
Lungo tutto lo Stivale, aggiunge la Rete, saranno organizzati flash-mob, banchetti, eventi nelle località estive, con oltre 10mila presenze già registrate.
«Che la guerra non sia la soluzione ma sia una delle principali cause delle crisi da cui il nostro sistema e la nostra società non riescono più a liberarsi è sempre più evidente. La guerra scatena l’effetto domino in una società globalizzata, interdipendente, invadendo ogni ambito e spazio: crollano i mercati ed il commercio, aumentano i costi delle materie prime e di ogni unità di prodotto, l’inflazione galoppa ed i salari perdono potere d’acquisto, ritornano la fame, le carestie e le pandemie nel mondo. Dire basta alle guerre ed alla folle corsa al riarmo e nell’interesse di tutti e di tutte. È l’unica strada che ci può far uscire dalla crisi del sistema».
Ulteriori informazioni sull’iniziativa
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