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9 provvedimenti per non morire di clima alterato. Iniziativa di Europa Verde

9 provvedimenti per non morire di clima alterato. Iniziativa di Europa Verde

«La crisi di Governo in corso, che ha portato alle dimissioni del Presidente del Consiglio Draghi, è la logica conclusione di una maggioranza eterogenea, composta da forze politiche culturalmente e politicamente distanti tra loro. Abbiamo avuto una prova di questa distanza su provvedimenti come la riforma del catasto, sulla proposta (giusta) di un contributo di solidarietà sui redditi più alti per affrontare la crisi economica e sociale, proposte bloccate nel Governo dalla Lega e Forza Italia». Così inizia il testo che introduce i “9 provvedimenti per fermare la catastrofe sociale e ambientale” presentati stamattina da Europa Verde in una conferenza stampa congiunta con Sinistra Italiana.

«Siamo molto preoccupati per il futuro del nostro Paese», ha detto il co-portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli, perché «il prossimo autunno, si rischia una catastrofe sociale. Ecco perché sentiamo la responsabilità di dire, a un Governo di cui non condividiamo molte azioni, che si deve occupare urgentemente di alcune questioni: mettere un tetto al prezzo del gas, altrimenti le bollette saranno insostenibili e famiglie e imprese andranno a gambe all’aria; più investimenti sul trasporto pubblico e più ricorso allo smart working, perché, per quanto il Ministro Brunetta possa essere contrario, quella è la direzione da prendere; è indispensabile che Cingolani si convinca a elaborare e approvare subito un Piano energetico che punti a coprire l’80% del fabbisogno energetico nazionale con le rinnovabili entro il 2030». Altrettanto allarmate le parole del co-portavoce, Eleonra Evi: «La crisi sociale e la crisi climatica incombono su tutti i cittadini italiani e questo Governo, anche a livello europeo, ha fatto di tutto per rallentare la transizione ecologica. Penso al pacchetto ‘Fit for 55’, all’auto elettrica, alla tassonomia. Sentiamo, dunque, forte la responsabilità di fare proposte concrete al Paese per evitare l’acuirsi delle disuguaglianze sociali e della crisi ecologica. Ecco perché proponiamo, ad esempio, forti investimenti sul trasporto pubblico: ci sono Paesi europei, come la Spagna e la Germania, che hanno reso gratuito il TPL, il Trasporto Pubblico Locale. Si tratta di una misura di equità sociale, utile anche a ridurre l’inquinamento nelle nostre città. Giustizia sociale e giustizia ambientale devono viaggiare insieme e noi siamo qui, questa mattina, per dire proprio questo».

«I nostri parlamentari – è scritto nell’introduzione ai 9 punti – rimarranno all’opposizione così come lo sono sempre stati, non saremo noi a determinare il futuro di questa maggioranza. Ma sono urgenti alcuni provvedimenti per fermare la catastrofe sociale che si prefigura realizzarsi a fine estate. Sentiamo il dovere, per il bene del Paese, di segnalare con forza l’immediata adozione di questi provvedimenti». Eccoli in elenco:

1) Mettere un tetto al prezzo del gas e dell’energia per almeno 24 mesi, riportandoli alla situazione di luglio 2021 per evitare il fallimento di migliaia di PMI e l’aumento della povertà sociale.

2) Portare al 100% il prelievo degli extraprofitti generati dalla speculazione sul prezzo del gas, destinando gli introiti a imprese e famiglie.

3) Sbloccare le autorizzazioni per 150GW di impianti di energie rinnovabili e puntare a coprire l’80% del fabbisogno energetico nazionale con le rinnovabili. Purtroppo, il Ministro Cingolani ci sta rendendo dipendenti al gas per i prossimi decenni, con un costo maggiore del 40% rispetto al prezzo del gas attuale. Riteniamo, quindi, urgente la presentazione di un Piano energetico serio.

4) Approvare il Piano di adattamento climatico bloccato al MITE.

5) Aumentare gli investimenti sul trasporto pubblico e rendere gratuiti i trasporti locali e regionali per un anno, contestualmente rendere più vasto il ricorso allo smart working.

6) Ridurre immediatamente l’area del precariato, limitando a poche e circoscritte causali i contratti a termine e cancellando misure come il contratto a chiamata.

7) Disporre un contributo di solidarietà a carico dei patrimoni superiori ai 5 milioni di euro.

8) Introdurre un salario minimo di almeno 10 euro l’ora e rafforzare la contrattazione collettiva, anche con l’adozione di una legge sulla rappresentanza.

9) Introdurre una forma di adeguamento automatico dei salari per fare fronte all’impennata dell’inflazione e garantire per via fiscale una mensilità aggiuntiva ai lavoratori con redditi inferiori ai 35.000 euro; adottare provvedimento per fermare delocalizzazioni.

«Se ci saranno le elezioni anticipate – precisa il testo di presentazione – siamo pronti al confronto per un programma di governo che metta al centro giustizia sociale e ambientale».

*Immagine di Darwin Laganzon da Pixabay 

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