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Brasile: Bolsonaro ha ufficializzato la sua candidatura alle elezioni del 2 ottobre

Brasile: Bolsonaro ha ufficializzato la sua candidatura alle elezioni del 2 ottobre

Ieri il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha ufficialmente lanciato la sua candidatura per la sua rielezione alle presidenziali del 2 ottobre prossimo al convegno del Partito Liberale (PL) al piccolo Maracanà (il Maracanazinho) di Rio, culla politica del presidente. A seguire il suo discorso un pienone, secondo gli organizzatori: parlano della presenza di un 12.000 persone, anche se lo stadio pare non ne contenga più di 11.300 e se la stampa ha riferito di spalti vuoti.

Infuocate e bellicose le sue parole, malgrado gli fosse stato raccomandato dai suoi ollaboratori di concentrarsi su un'agenda proattiva, incentrata sull'economia e sugli sforzi del governo per abbassare i prezzi del carburante e rafforzare l'assistenza sociale, e di abbandonare polemiche su voto elettronico

Violenti i suoi attacchi al Supremo Tribunale Federale che indaga sul presidente per 9 capi di accusa: epidemia con esito mortale; violazione della misura sanitaria preventiva; ciarlataneria; istigazione a delinquere; falsificazione in atto privato; impiego irregolare di fondi pubblici; peculato; crimini contro l’umanità, nelle modalità di sterminio, persecuzione e altri atti disumani; violazione dei diritti sociali; incompatibilità con dignità, onore e decoro d’ufficio; delitti di responsabilità. A questi risultati era giunta la Commissione parlamentare di inchiesta istituita dal Senato che li ha presentati in Parlamento il 26 ottobre scorso.

Bolsonaro ha profittato dell'evento per invitare i suoi seguaci a scendere in strada il 7 settembre, nella ricorrenza delle manifestazioni contrassegnate da slogan contro le istituzioni democratiche cui aveva dato vita lo scorso anno. «Vi convoco tutti affinché il 7 settembre andiamo in piazza per l'ultima volta» e ha attaccato i giudici della Corte Suprema Federale chiamandole «quelle poche persone sorde in camice nero» che «devono capire qual è la voce della gente». «Supremo è il popolo!», hanno gridato a questo punto i suoi seguaci.

Il presidente si è rivolto direttamente ai giovani brasiliani, la maggior parte dei quali, secondo i sondaggi, preferisce Luis Inácio Lula da Silva, leader del Partito dei Lavoratori (PT). «Dobbiamo attirare dalla nostra parte il giovane di sinistra, mostrargli la verità (...), guarda la miseria in cui si trovano quei Paesi, guarda il Venezuela (...) guarda dove sta andando la nostra Argentina, con il 50% vicino alla soglia di povertà», ha detto il presidente, che ha aggiunto di pregare Dio «perché il Brasile non sperimenti mai il dolore del comunismo».

Urla e chiama alla lotta Bolsonaro, ma i sondaggi non gli sono favorevoli: l’ultimo Datiamola di giugno ha mostrato Lula al 47% del favore fra gli intervistati, e Bolsonaro al 28%. Istituti di ricerca più vicini a Bolsonaro mostrano il presidente 7 punti dietro la sinistra.

*Jair Bolsonaro. Foto Flickr, immagine originale e licenza

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