
Arci, caro bollette: il Terzo Settore non paghi il costo delle ingiuste regole del mercato
A rischiare brutto in questo periodo di «insostenibili» rincari delle bollette di gas ed elettricità non sono solo famiglie, esercizi pubblici e imprese, ma anche le associazioni del Terzo Settore, che già hanno rischiato di “lasciarci le penne” negli anni segnati dalla pandemia. Dimenticate e abbandonate dai governi, nonostante il loro ruolo cruciale – integrativo quando non suppletivo delle istituzioni statali – nel far fronte ai bisogni dei più poveri ed emarginati.
«Gli aumenti dei costi dell’energia potrebbero dare il colpo di grazia anche a gran parte del mondo associativo – lancia l’allarme l’Arci – colpito da una crescita insostenibile dei costi di gestione di quegli spazi che garantiscono coesione sociale nelle comunità e nei territori anche dando conforto alle persone fragili e alle fasce più deboli della popolazione».
Venendo meno il compito del Terzo Settore, aggiunge l’Arci, «il rischio è veder crescere ulteriormente le diseguaglianze sociali ed economiche, aumentare le povertà e far chiudere migliaia di spazi sociali e culturali».
L’Arci chiede al governo un’attenzione particolare per le associazioni, con «forme di sostegno» «per contrastare gli assurdi aumenti delle tariffe di gas ed elettricità, anche tassando gli extra profitti delle aziende che stanno speculando sulla situazione creata dalla guerra. Persone e famiglie, Comuni ed Enti territoriali, imprese e associazioni, non devono pagare il prezzo dell’ingiustizia di queste regole di mercato e dei ritardi di una transizione energetica non più rinviabile».
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