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Reddito di Cittadinanza, tra povertà sociale e povertà politica: le proposte dell'Alleanza Conto la Povertà

Reddito di Cittadinanza, tra povertà sociale e povertà politica: le proposte dell'Alleanza Conto la Povertà

L’Alleanza Contro la Povertà in Italia – rete di associazioni laiche e cristiane alla quale aderiscono, tra le altre, Acli, Anci, Azione Cattolica, Cgil, Cisl, Uil, Cnca, Comunità di Sant’Egidio, Forum Nazionale del Terzo Settore, Jesuit Social Network, Save the Children, Movimento dei Focolari, Arci, Croce Rossa Italiana, Focsiv e Comunità Papa Giovanni XXIII – ha diffuso, in occasione delle elezioni del 25 settembre prossimo, un documento politico dal titolo “Il contrasto alla povertà, una sfida per la democrazia”. Con questo testo, l’Alleanza prosegue dunque la strada del dialogo e della collaborazione con tutti quei decisori politici interessati «a tutelare le persone più fragili del nostro Paese, secondo lo spirito che ci è suggerito dall'art. 3 della nostra Costituzione».

Nonostante i molti dubbi sul Reddito di Cittadinanza (RdC), già manifestati alla sua nascita dalla rete, lo strumento di sostegno al reddito ha consentito a numerose famiglie italiane di non scivolare nella povertà durante la pandemia.

In vista delle elezioni, riconosce l’Alleanza, «Il RdC è stato oggetto di campagne mediatiche molto dure», per via dei ben noti beneficiari truffatori, «Questi fatti hanno generato una narrazione distorta del RdC che non prende atto del fatto che (come dimostrano i dati dell'Istat) senza il RdC avremmo almeno un milione di poveri in più». Il RdC non può essere dunque eliminato, come propongono alcuni politici, ma indubbiamente «manifesta alcuni limiti» che possono essere corretti con alcune modifiche mirate. l’Alleanza presenta nel documento 8 proposte sintetiche per superare i limiti del RdC, ricordando che «è misera una politica che non si preoccupa dei poveri», tutta concentrata ad intervenire sulle conseguenze della miseria e dell’abbandono senza rimuoverne le cause. «Lo sviluppo economico è decisivo, ovviamente. Ma la storia ci dimostra che esso non basta e che anzi, senza un adeguato welfare di accompagnamento, si acutizzano le situazioni sociali più complesse, che mostrano una pluralità di patologie sociali».

L’Alleanza ricorda poi la multidimensionalità della povertà: «Pensare di contrastare la povertà aumentando l'occupazione è piuttosto riduttivo, oltreché falso. Esiste una povertà per la quale il mondo del lavoro non può offrire soluzioni». In questi tempi di crisi sanitaria, economica, sociale, energetica, climatica, alimentare, ecc. la povertà aumenta. Per questo, afferma, «Dobbiamo rivedere i nostri strumenti per essere capaci di dare una risposta ai cittadini in condizioni di bisogno, evitare che si annullino i diritti di cittadinanza. La qualità di una repubblica si misura dal modo in cui garantisce risposte alle persone e alle famiglie in povertà. Senza un'adeguata politica di contrasto, si immiserisce la stessa idea di politica e di democrazia».

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