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Inchiesta Demopolis-Oxfam: la disinformazione prolifera e crea stereotipi duri a morire.

Inchiesta Demopolis-Oxfam: la disinformazione prolifera e crea stereotipi duri a morire.

Un’indagine condotta dall’Istituto Demopolis e commissionata da Oxfam – dal titolo Disinformazione e incitamento all'odio contro i migranti in Italia – rivela la preoccupazione della maggioranza degli italiani circa la diffusione di discorsi e di atteggiamenti d’odio, nonché della proliferazione di notizie false, sui social network. In merito, dice Oxfam Italia in un comunicato di oggi, «solo 3 cittadini su 10 si dichiarano poco o per nulla preoccupati».

I riflettori dell’inchiesta sono puntati, in particolare, sulla tentazione di condividere e quindi rilanciare e amplificare notizie sensazionali, d’effetto. Solo una minoranza dei 4mila maggiorenni intervistati afferma di «controllare l’esattezza di una notizia ricevuta, cercando conferma da altre fonti».

Il problema, però, e che le notizie false o distorte, per quanto poco attendibili, concorrono a create visioni del mondo e stereotipi. È il caso, per esempio, del rapporto tra fenomeni migratori e percezione della sicurezza: «L’analisi condotta per Oxfam ha verificato quanto incida la penetrazione massiva della disinformazione in tema di immigrazione nella fondazione di stereotipi e meccanismi di esclusione, nonché di incitamento all’odio contro i migranti in Italia. Il problema è senz’altro rilevante, se si pensa che nel complesso è del 56% la quota di italiani convinta che alcuni discorsi d’odio, anche online, abbiano contribuito a creare pregiudizi contro i migranti o alcune particolari categorie di immigrati». Responsabili sono sicuramente i rappresentanti politici, che cavalcano spesso consapevolmente la disinformazione e il senso di insicurezza a fini elettorali, ma anche le chiacchiere tra conoscenti e i contenuti che circolano sulle piattaforme social.

Secondo Giulia Capitani (policy advisor sulle migrazioni di Oxfam Italia), «la sottovalutazione di notizie false e discorsi d’odio in tema di migrazioni determina la proliferazione della disinformazione e il radicarsi di stereotipi ostili. L’infondatezza delle notizie più comunemente intercettate e sopra riferite è chiaramente dimostrabile con dati alla mano. Preoccupa che vi sia una progressiva “normalizzazione” o “derubricazione” del discorso d’odio, i cui confini risultano labili nel sentire comune; si tratta di fenomeni che ne rendono più difficile il contrasto, proprio perché non esiste più la collettiva convinzione che si tratti di un problema non solo di disinformazione ma anche di deformazione della realtà, con effetti pesanti sull’opinione pubblica e conseguenze anche sui comportamenti individuali».

Il sondaggio Disinformazione e incitamento all'odio contro i migranti in Italia è presentato oggi alle 17. Tra gli ospiti invitati ad intervenire Pietro Vento e Sabrina Titone dell’Istituto Demopolis, Giulia Capitani di Oxfam Italia, Grazia Naletto di Lunaria, Carlo Canepa di Pagella Politica e Antonello Ciervo di Unitelma Sapienza.

Programma della presentazione

Segui l’evento online su Zoom o sul profilo Facebook di Oxfam Italia

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