Nessun articolo nel carrello

Come il popolo ucraino si oppone all'invasore e al riarmo interno. Un Rapporto sulla resistenza nonviolenta raccontato da Comune.info

Come il popolo ucraino si oppone all'invasore e al riarmo interno. Un Rapporto sulla resistenza nonviolenta raccontato da Comune.info

A parte papa Francesco, non sembra che ci siano in giro per il mondo altri leader interessati a perseguire la pace in Ucraina. O, almeno, tutti vogliono la pace, ma solo se conseguenza della vittoria totale sul nemico (Zelensky e Putin) e della capitolazione politico-economica della Russia (governi dell’Occidente).

Non è così fra i popoli dell’una e dell’altra parte: sono quelli che pagano il prezzo più alto allo stato di belligeranza e sono più disposti a compromessi, onorevoli, che facciano tacere le armi. E per quanto riguarda i russi e gli ucraini, l’opposizione al conflitto armato che si è manifestata per le strade (soprattutto russe) non vuol dire “intendersi col nemico”, ma approntare altre “armi” per la composizione della discordia, a partire dal dialogo.

Sul campo, poi, uno dei modi per debellare il nemico consiste nel ricorso alla pratica della nonviolenza, utilizzata proprio in Ucraina, pur invasa dalla Russia e cui tutti riconoscono un diritto alla resistenza. A questo proposito il sito Comune.info informa dello «straordinario rapporto Ukrainian Nonviolent Resistance in the Face of War dell’International Catalan Institute for Peace (Icip)» che «rende visibili centinaia di azioni compiute nei mesi scorsi contro gli occupanti ma di fatto anche contro la resistenza armata e la corsa al riarmo del governo ucraino: interposizioni, manifestazioni pubbliche di protesta contro l’occupazione, raduni non autorizzati in piazza, rimozione delle bandiere russe dagli edifici pubblici, graffiti sui muri, distribuzione di poster contro gli occupanti, e ancora pubblicazione di rapporti su stupri, torture, sparizioni e abusi, diffusione di notizie sui corridoi umanitari autorganizzati e sui posti di blocco, allestimento di rifugi…».

È Bruna Bianchi a esporre, con dovizia di link a documenti, sondaggi, interviste, l’eccezionale capacità di resistenza di tanti ucraini come emerge dal rapporto dell’Icip. Il suo articolo integrale è qui.

*Visione parziale del segno della pace, cerchio tagliato da tre linee, nato il 21 febbraio 1958 dalla mente dell'artista inglese Gerald Holtom. Foto tratta da pexels.com, immagine originale e licenza.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.