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Procreazione: la genitorialità che cambia

Procreazione: la genitorialità che cambia

Tratto da: Adista Documenti n° 31 del 23/09/2023

DOC-3266. ROMA-ADISTA. Un’analisi specifica delle implicazioni etico-teologiche della gestazione per altri (Gpa) che però è anche una riflessione a trecentosessanta gradi sul tema della genitorialità nella società che cambia. Come già anticipato da Adista (v. Adista Notizie n. 29/23), è stato inviato a tutte le comunità territoriali e pubblicato sul sito web www.chiesavaldese.org il documento “La gestazione per altri (Gpa) – Una prospettiva etico-teologica”, elaborato dopo mesi di lavoro dalla Commissione per i problemi etici posti dalla scienza delle Chiese battiste, metodiste e valdesi, coordinata dalla pastora valdese Ilenya Goss. Le chiese locali avranno ora almeno un anno di tempo per discuterlo al proprio interno ed eventualmente proporre integrazioni e modifiche, in vista di una possibile approvazione da parte del prossimo Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi nell’agosto 2024 (come già avvenuto per altri due importanti documenti su temi eticamente sensibili, come le «famiglie plurali» (v. Adista Notizie n. 29/17) e il finevita (v. Adista Notizie n. 31/18).

Il punto di partenza della riflessione è la evidente constatazione che, in una società in movimento, anche l’idea di genitorialità si modifica, e diventa quindi non solo riduttivo ma anche pericoloso e soprattutto lesivo dei diritti dei bambini e delle bambine già nate bollare la Gpa con le espressioni «maternità surrogata» e «utero in affitto», magari rendendola «reato universale» – come piace al governo Meloni –, senza che questo significhi però un’apertura generalizzata e indiscriminata alla Gpa. «Essere genitori appartiene oggi a un’area di esperienza in cui l’intervento della medicina e i cambiamenti sociali e culturali hanno provocato cambiamenti molto profondi – si legge nel documento della Commissione –. La definizione tradizionale e più consueta di genitorialità, riferita alla procreazione della coppia eterosessuale e giuridicamente sposata (talvolta con riconoscimento di tipo religioso) che genera figli attraverso il rapporto sessuale e la gravidanza, è ormai insufficiente a ricomprendere i diversi modelli di famiglia resi possibili dall’avanzamento tecnologico e ritenuti accettabili in molti Paesi dal punto di vista culturale, sociale e giuridico».

«La riflessione teologica proposta nel sintetico testo che presentiamo allo studio interno ed esterno alle nostre chiese – spiega la pastora Goss – si concentra sulla dialettica tra dono e responsabilità da un lato, rivendicazione di diritti e relazioni sbilanciate dall’altro. Le relazioni in gioco tra genitori committenti, gestante e bambino sono il punto nevralgico in cui si realizza oppure si tradisce la dinamica del dono, del rispetto e in definitiva dell’amore; per un credente, inoltre, la genitorialità non è pensata in termini di diritto ma di gratitudine e di responsabilità, all’interno di un vissuto di fede. Al di là del tema specifico della GPA, ci sarebbe da aprire tutta una discussione, ancora da articolare, sul modo in cui pensiamo l’esistenza teologica della donna e la sua speciale modalità di vivere l’identità e la piena realizzazione al di fuori di schemi culturali che oggi non sentiamo più corrisponderci». Aggiunge Alessandra Trotta, moderatora (riconfermata allo scorso Sinodo) della Tavola valdese, l’organo esecutivo dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi: «Le nostre chiese sono abituate ad affrontare temi delicati e complessi che interrogano le coscienze dei credenti sulla base di un’adeguata riflessione teologica e di fede, nella consapevolezza che il loro intreccio con difficili nozioni tecnico-scientifiche e problematiche giuridiche e le loro profonde implicazioni umane e sociali rendano serio un dibattito solo se preceduto dalla fatica di un’adeguata informazione e condivisione di spazi curati per il confronto, accessibili a tutti e tutte».

Pubblichiamo di seguito l’intero documento della Commissione per i problemi etici posti dalla scienza delle Chiese battiste, metodiste e valdesi.

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