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Attacco alla parrocchia di Gaza. Azione Cattolica:

Attacco alla parrocchia di Gaza. Azione Cattolica: "Atto vile e ignobile" in un quadro che chiede "giustizia, subito"

«La guerra non giustifica tutto. Il diritto di Israele a esistere non può mai significare il diritto a distruggere tutto e tutti. Serve un sussulto morale. Serve giustizia. Subito». È questo l’appello dell’Azione Cattolica diffuso oggi in occasione del raid israeliano alla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza che ha tra l’altro ferito p. Gabriel Romanelli, il parroco che quotidianamente informava papa Francesco sulla terribile situazione nella sua terra.

Di seguito il testo integrale dell’Azione Cattolica.

«Atto vile e ignobile.

Il raid israeliano che ha colpito la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, causando due morti e sei feriti gravi, tra cui il parroco padre Gabriel Romanelli, ferito alla gamba, è un atto vile e ignobile, ma è anche l’ennesimo episodio di una campagna militare che ha da tempo smesso di distinguere tra obiettivi bellici e vite innocenti. La giustificazione fornita – “errore di tiro” – è un insulto all’intelligenza e al dolore di chi ancora piange i propri morti. Proprio come il presunto “malfunzionamento” dietro la strage di bambini in fila per l’acqua.

Non si può più parlare di incidenti isolati, né di danni collaterali. La sistematicità di questi attacchi contro scuole, ospedali, campi profughi, e ora una chiesa cattolica – l’unica di Gaza, rifugio per cristiani e musulmani – testimonia un disprezzo crescente verso ogni principio di umanità e diritto internazionale.

Persino chi fino a ieri taceva o balbettava oggi è costretto a parlare. Giorgia Meloni ammette finalmente che “nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento”. Tajani parla di “atto grave contro un luogo di culto cristiano”. Parole tardive, ma necessarie.

Se la comunità internazionale non avrà il coraggio di fermare questa spirale di brutalità, sarà complice. Chi continua a coprire l’operato del governo israeliano, chi rifiuta di pronunciare la parola “crimine”, dovrà guardare in faccia le vittime – oggi cristiane, ieri musulmane, tutte umane – e spiegare perché il loro sangue non vale quanto quello di altri.

La guerra non giustifica tutto. Il diritto di Israele a esistere non può mai significare il diritto a distruggere tutto e tutti. Serve un sussulto morale. Serve giustizia. Subito.

L’Azione cattolica italiana, nell’esprimere vicinanza alla comunità parrocchiale di Gaza, con un particolare pensiero a coloro che soffrono, ai feriti, a padre Gabriel Romanelli, fa sue le parole dei vescovi italiani nel “condannare fermamente le violenze che continuano a seminare distruzione e morte tra la popolazione della Striscia, duramente provata da mesi di guerra”, e rivolge “un appello alle parti coinvolte e alla comunità internazionale affinché tacciano le armi e si avvii un negoziato, unica strada possibile per giungere alla pace”».

*Foto di Dan Palraz tratta da Commons Wikimedia, immagine originale e licenza

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