
Davanti alla FAO il presidio in difesa della Corte Penale Internazionale contro gli attacchi di Trump, Orbàn e il salvacondotto ad Almasri
In occasione della Giornata mondiale della giustizia internazionale, ieri 17 luglio, in serata si è svolto un presidio di fronte alla FAO, dove 27 anni fa – era il 1998 – venne firmato lo Statuto per la Corte Penale Internazionale. «Scendiamo in piazza per difendere la Corte Penale Internazionale dagli attacchi di Trump, Orbàn e del “caso Almasri”», era stato l’invito delle associazioni Eumans e No Peace Without Justice/Non c’è pace senza giustizia. «La Corte penale internazionale va difesa non a parole ma nei fatti», hanno dichiarato Marco Cappato, presidente della prima e Niccolò Figà-Talamanca, segretario della seconda. «Chiediamo con urgenza alla Commissione europea di applicare immediatamente lo Statuto di Blocco dell'UE (Regolamento n. 2271/96 del Consiglio) per proteggere la Corte Penale Internazionale dalle illegittime sanzioni degli USA che mirano a comprometterne l'operato. L’attivazione dello Statuto di blocco proibirebbe a qualsiasi entità in Europa di collaborare o attuare le sanzioni dell’Amministrazione Trump, che sono un attacco diretto alla Corte e un ostacolo alla sua missione di garantire l'accertamento delle responsabilità per i crimini internazionali».
Cappato e Figà-Talamanca denunciano che l'inazione delle istituzioni europee «costituirebbe una resa ingiustificata alle pressioni politiche esterne, come l’attacco esplicito del Premier ungherese Viktor Orbàn o la non-collaborazione del Governo italiano sul caso Almasri. L’inerzia della UE, che è stata una delle istituzioni maggiormente impegnate per la creazione della Corte, minerebbe l'autonomia della Corte e il quadro giuridico dell'Unione stessa, in un momento in cui la giustizia internazionale si trova ad affrontare sfide senza precedenti».
Va ricordato che il 6 febbraio scorso il presidente statunitense Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone sanzioni alla Corte penale internazionale (Cpi), accusata di «intraprendere azioni illegali contro gli Stati Uniti e il nostro stretto alleato Israele».
*Foto tratta da Pexels
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