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Fermiamoli! Contro guerra e riarmo, grande coinvolgimento in vista della PerugiAssisi

Fermiamoli! Contro guerra e riarmo, grande coinvolgimento in vista della PerugiAssisi

Fra 90 giorni (precisamente domenica 12 ottobre) si svolgerà l’annuale Marcia per la Pace e la Fraternità promossa dalla Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace. Sarà un imponente manifestazione di dissenso, contro il genocidio di Gaza, contro la guerra in Ucraina e contro «la più folle corsa al riarmo della storia».

Scrive Flavio Lotti nell’appello all’adesione diffuso oggi dalla Fondazione: «Se qualcuno non li ferma, non dobbiamo fermarci neanche noi! Abbiamo fatto tante importanti manifestazioni. Ma non sono bastate. E allora dobbiamo organizzarne una ancora più grande».

Secondo Lotti l’aggressione a Gaza «È orripilante. Ogni giorno fanno una strage. Ogni giorno uccidono, straziano, seviziano. Lo fanno da 647 giorni. Lo fanno sotto i nostri occhi». E poi ci sono le crisi in Ucraina, in Sudan, in Repubblica Democratica del Congo, in Yemen, in Siria, in Libano, in Afghanistan, ecc.: «Le stragi impunite di vite, dignità e diritti sono dappertutto», ammette con amarezza Lotti.

Cosa possiamo fare, dunque? «Se c’è anche una sola cosa che ancora possiamo fare per fermarli, la dobbiamo fare». Alla Marcia PerugiAssisi dovrebbe partecipare «chi è indignato per come vanno le cose in Italia, in Europa e nel mondo». Prima di quell’importante appuntamento, «abbiamo molti ostacoli da superare. Il primo è quello della disinformazione e della propaganda. Il secondo è la rassegnazione. E poi c’è quello più inaccettabile: l’indifferenza».

La lettera del promotore della Marcia è un appello a coinvolgere quante più forze possibili: conoscenti e amici, giornalisti e operatori dei media, sindaci e amministratori locali contro il riarmo e i tagli ai Comuni, insegnanti e studenti contro il riarmo e per il rifinanziamento della scuola, migranti e rifugiati contro discriminazioni e disuguaglianze, musicisti e artisti di ogni tipo. «Aiutaci a gettare le basi per una società di pace», per «rendere le nostre azioni individuali e collettive più forti e contagiose».

«Il 12 ottobre – conclude Lotti – riuniamo tutte le donne e gli uomini che vogliono la pace, raduniamo le forze sparse e le energie positive, le persone che in Italia, in Europa e nel mondo hanno deciso di non rassegnarsi, di assumersi le proprie responsabilità, di cambiare qualcosa nella propria vita e di unirsi ad altri per costruire un mondo dove tutte le persone vivano insieme in pace. Vinceremo anche questa sfida che oggi appare impossibile».

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