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Che “genere” di fiction? Un convegno sulle produzioni storicoreligiose in tv

Che “genere” di fiction? Un convegno sulle produzioni storicoreligiose in tv

Tratto da: Adista Notizie n° 38 del 11/11/2023

41639 NAPOLI-ADISTA. Lo avevamo evidenziato per la prima volta due anni fa, quando venne trasmessa la fiction televisiva su Chiara Lubich che doveva preparare l’opinione pubblica alla canonizzazione della fondatrice dei focolarini (e quindi, indirettamente, di tutto il suo movimento) prima ancora che ciò avvenisse. Il processo di canonizzazione, che sembrava allora dovesse in breve tempo concludersi, si è invece “raffreddato”, complici – oltre i molti dubbi sulla vita della Lubich – anche gli scandali che hanno travolto il suo movimento. Ma le fiction come quella sulla Lubich, le mini-serie e i Tv movie a carattere religioso restano, e ormai da anni, potentissimi strumenti di propaganda. Vengono realizzati con ingenti spese, spesso interpretati da attori famosi e popolari e prodotte da case di produzione come la Lux Vide, la società fondata nel 1992 dall'ex direttore generale della Rai Ettore Bernabei, per anni alla guida della Tv di Stato come espressione della Democrazia Cristiana. Raccontano di papi, santi, episodi biblici, personaggi religiosi e laici, uomini e donne impegnati nel campo della testimonianza di fede; sempre però con forti ricadute nella realtà secolare e un messaggio che attraverso la dimensione religiosa investe la sfera sociale e politica. Ha cominciato a mandarle in onda la Rai, negli anni ’90, ma da anni le trasmette anche Mediaset. I soggetti sono i più diversi, e compongono il campo progressista tanto quanto quello conservatore: Giovanni Bosco, padre Pio, madre Teresa, Carlo Gnocchi, Luigi di Liegro, Zeno Saltini, Maria Goretti, Giuseppe Moscati, don Pietro Pappagallo, solo per citarne alcuni. Senza poi contare i papi: quelli del ‘900 hanno avuto quasi tutti un prodotto televisivo che ne magnificasse la vita e le opere, soprattutto le molte su Giovanni Paolo II. Fiction, mini-serie e i Tv movie presentano i protagonisti in una cornice di valori che rimandano a un contesto di tradizione, moderazione, rilettura o edulcorazione delle vicende storiche e delle tensioni geopolitiche (specie la Guerra Fredda), o dei conflitti di classe; o la trasposizione di questi su un piano di semplificazione che spesso tende a presentare complessi eventi storici come il risultato dei rapporti tra singole grandi personalità, positive o negative. Un fenomeno, quello dell’industria dell’intrattenimento di opere audiovisive a tema religioso, che riguarda soprattutto l’Italia, anche se è presente, pur senza la stessa rilevanza, nei palinsesti di altre nazioni europee.

È di fondamentale importanza, in questo senso, che una riflessione critica su questo fenomeno venga proposta da un convegno organizzato a Napoli (via Francesco Petrarca, 115), “Fiction storico-religiose. Questioni storiografiche e indagine di genere”, il 17 e 18 novembre. L’iniziativa nasce da una sinergia particolare: quella tra l’Istituto di Storia del Cristianesimo “Cataldo Naro” della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sez. San Luigi, e il Coordinamento delle Teologhe Italiane. Il convegno prenderà in esame il ruolo di queste produzioni tv nella trasmissione della memoria e nella formazione del senso comune e l’immaginario storico-religioso; anche perché si tratta di prodotti ormai stabilmente presenti nelle principali piattaforme streaming e che vengono utilizzate nei più larghi contesti formativo-educativi, come a scuola o nella catechesi.

L’approccio a questo mondo necessita quindi di strumenti che aiutino a interpretare il genere “letterario”, a confrontare il racconto con la realtà, ponendosi nella prospettiva di comprendere quali valori queste “biofiction” storico-religiose veicolano, in cosa consistono le rielaborazioni storiche che compiono e secondo quali finalità ciò avviene. Inoltre, il convegno tenterà di analizzare quali visioni teologiche, a volte esplicite, molto più spesso implicite, sono sottese a queste produzioni televisive, in particolare rispetto allo spazio e al ruolo che viene dato alle figure religiose femminili, partendo dal presupposto, incontestabile, che la schiacciante maggioranza dei soggetti trattati dalle sceneggiature religiose è e resta maschile.

L’importanza del convegno (tra i relatori Ester Abbattista, Anna Carfora, Dario Garribba, Armando Ianniello, Cristina Simonelli, Sergio Tanzarella) sta anche nel fatto che esso rappresenta la prima iniziativa nel suo genere da parte del mondo teologico ed ecclesiale. Si potrà partecipare anche a distanza ed è inoltre previsto l’esonero dal servizio per gli insegnanti, l’iscrizione sulla piattaforma Sofia (specificamente destinata alla formazione dei docenti) e la possibilità di utilizzare la Carta docente. L’iscrizione va effettuata entro il 13 novembre 2023, compilando in tutte le sue parti il modulo al link seguente: https://forms.gle/px195i4oyt4bmRDr6 e allegando l’attestato di avvenuto pagamento (non rimborsabile). Il pagamento deve essere effettuato esclusivamente a mezzo bonifico bancario su IBAN IT52 M030 6909 6061 0000 0105 514 intestato a Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale Sez. S. Luigi. Causale: “Iscrizione convegno Fiction storico-religiose”. Quote di partecipazione: www.storiadelcristianesimo.it; www.teologhe.org

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