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Piano Energia e Clima. WWF: il governo frena sulla transizione

Piano Energia e Clima. WWF: il governo frena sulla transizione

La bozza d’aggiornamento del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), trasmessa lo scorso luglio dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) alla Commissione Europea, non convince affatto gli ambientalisti italiani convinti che, dietro la logica della “gradualità” nella transizione energetica tanto propagandata dal governo, si nasconda invece il tentativo di salvaguardare il più possibile lo status quo sui combustibili fossili, a favore di interessi corporativi.

Anche il WWF contesta pesantemente la proposta di aggiornamento del PNIEC italiano, considerandolo «non in linea con gli obiettivi e le tempistiche della transizione energetica ed ecologica». Una strategia che volutamente evita scelte coraggiose e ambiziose «verso tecnologie veramente climate neutral». Da un lato il WWF non accetta la «valorizzazione strategica» del gas fossile naturale e dei biocombustibili; dall’altro respinge fortemente la proposta di reintroduzione del nucleare civile. Scelte discutibili sotto ogni punto di vista, che rallentano e minacciano una vera transizione ecologica ed energetica.

Cosa fare allora? La denuncia del WWF fa da preambolo alla proposta, articolata in 8 priorità strategiche e 50 punti «per un PNIEC che punti davvero sul rafforzamento e sull’accelerazione della transizione energetica». Un programma che dovrebbe accompagnare, nelle intenzioni del WWF, il Paese fino a giugno 2024, «data nella quale dovrà essere definitivamente completato il processo di aggiornamento del Piano».

Obiettivo dell’organizzazione ambientalista è prendere in mano la proposta del Mase e modificarla, punto per punto: «Con dati ed evidenze scientifiche, si vogliono analizzare le principali criticità dell’attuale piano e fornire alternative, altrettanto realizzabili, che spingano verso il pieno raggiungimento dell’obiettivo della neutralità climatica».

Leggi le proposte del WWF

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