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Vescovi tedeschi: democrazia a rischio dopo il successo della destra alle europee

Vescovi tedeschi: democrazia a rischio dopo il successo della destra alle europee

Tratto da: Adista Notizie n° 24 del 29/06/2024

41908 BERLINO-ADISTA. È stata immediata e scevra da ambiguità la reazione dei vescovi tedeschi ai risultati delle elezioni europee dello scorso 9 giugno (v. notizia precedente), che nel corso dei mesi precedenti si sono espressi in modo estremamente chiaro sui rischi di una svolta verso l’estrema destra (v. Adista Notizie n. 5/24). Fino a ratificare, a maggio, il licenziamento del deputato del gruppo parlamentare Alternative für Deutschland-AfD del Saarland Christoph Schaufert dal consiglio di amministrazione di una parrocchia cattolica a Neunkirchen. Il vescovo di Treviri mons. Stephan Ackermann ha infatti respinto il reclamo di Schaufert contro la decisione del vicario generale diocesano Ulrich von Plettenberg, rendendo l'esclusione di Schaufert dalle cariche ecclesiastiche la prima divenuta pubblica in Germania (katholisch.de, 22/4) di un politico statale o federale dell'AfD.

«L’Unione Europea è uno dei più grandi progetti di pace della nostra storia. Noi vescovi siamo molto lieti che così tante persone abbiano preso parte attiva alle elezioni europee e abbiano contribuito a decidere verso dove l’Europa debba svilupparsi», dichiarano congiuntamente i vescovi delle diocesi dell’ex Germania Est, di Dresda-Meißen, Erfurt, Görlitz, Magdeburgo e Berlino, dove il partito estremista di destra Alternative für Deutschland-Afd è diventato il primo partito (e secondo nel resto del Paese). L’affluenza alle urne, in effetti, è uno degli aspetti caratterizzanti di queste europee in Germania: si è recato il 64,78% degli elettori, con un +3,4 punti percentuali rispetto al 2019, il secondo dato più alto dopo le elezioni del 1979. Un segno positivo anche per la presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK), Irme Stetter-Karp, «un segno di forza democratica». «Molti – affermano i vescovi dell’ex Germania Est – hanno votato per un’Europa comune, per una democrazia forte e per l’umanità e la solidarietà oltre i confini nazionali», ma «i partiti che rappresentano posizioni estremiste e antidemocratiche hanno ricevuto maggiore sostegno non solo nelle elezioni europee, ma anche in quelle locali». «Ora tocca a tutti noi», invitano i vescovi, «ai rappresentanti dei partiti democratici, ma anche a noi come Chiesa cattolica e a ciascuno e ciascuna di noi, rafforzare la coesione e i legami, e non lasciarci scoraggiare». Bisogna parlarsi, prendere sul serio le preoccupazioni degli altri cercare insieme modalità di convivenza positiva, «raccontando ciò che questo Paese ha realizzato e ciò in cui vale la pena vivere». «Il successo della nostra democrazia e il futuro dell’umanità – concludono i vescovi della ex Germania Est – sono nelle nostre mani».

L’Europa, stella polare

Sulla stessa linea mons. Franz-Josef Overbeck, responsabile per le questioni europee della Conferenza episcopale tedesca, che ritiene che i risultati delle elezioni europee in Germania rafforzeranno l’Unione Europea nel suo insieme (Sir, 10/6). Ma ha anche avvertito che «l’ascesa delle forze populiste di destra deve ricordarci che dobbiamo difendere la nostra democrazia con tutte le nostre forze». Per l’arcivescovo di Amburgo Stefan Heße il risultato elettorale è una sfida «a impegnarci a favore della cultura democratica e dell’Europa», una sfida a «promuovere giorno dopo giorno l’idea europea e renderla tangibile». Ma il sostegno dei giovani al partito AfD ha scioccato il vescovo di Treviri Stephan Ackermann: «Non credo – ha detto – che questo partito dia una risposta reale alle preoccupazioni dei giovani riguardo al nostro pianeta o alle loro prospettive di formazione, studio, lavoro e vita familiare».

Secondo Ackermann «non dobbiamo smettere di difendere la nostra democrazia e i nostri valori fondamentali, basati sulla dignità inalienabile di tutte le persone, e di alzare continuamente la nostra voce». Preoccupazione espressa anche dalla presidente dello ZdK Stetter-Karp: «Il fatto che l’AfD sia emersa dalle elezioni europee come la seconda forza più forte in Germania, e anche come la più forte nella parte orientale della Repubblica, è un segno di crisi per la democrazia liberale», sottolineando che nel Paese il 17% dei neoelettori ha votato per l’AfD. «Dobbiamo rafforzare l’educazione democratica nelle scuole e fare tutto il possibile per creare una rete duratura per il coraggio civile e contro l’estremismo di destra». Stessa linea per la presidente della Caritas tedesca, Eva Maria Welskop-Deffaa: «Ci interessa un’Europa delle frontiere aperte e dei cuori aperti, un’Europa che faciliti gli incontri e sostenga l’equilibrio sociale, un’Europa che garantisca in modo sicuro la partecipazione digitale per tutti e protegga i confini del pianeta con responsabilità internazionale». 

*Foto presa da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza 

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