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Turchia: incidenti xenofobi e arresti al confine con la Siria. Causa remota, la difficile convivenza fra cittadini e rifugiati siriani

Turchia: incidenti xenofobi e arresti al confine con la Siria. Causa remota, la difficile convivenza fra cittadini e rifugiati siriani

Le autorità di Ankara hanno chiuso il principale punto di confine con il nord-ovest della Siria, in seguito a un attacco sferrato, il 30 giugno, contro soldati dell’esercito da cittadini siriani a sua volta innescato dalle violenze contro i connazionali oltre-confine. Una situazione di profonda tensione (e confusione), originata da un incidente dai contorni poco chiari avvenuto nel distretto di Melikgazi: secondo alcune ricostruzioni, un bambino della zona avrebbe subito molestie da un rifugiato siriano, provocando la reazione della popolazione locale e gli scontri, che hanno provocato anche diversi morti e feriti.

La notizia è diffusa da AsiaNews, promossa dai missionari del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere). L'agenzia riferisce che in Turchia, la polizia ha arrestato almeno 474 persone coinvolte in attacchi contro la comunità siriana in tutto il Paese. A Kayseri proprietà e veicoli di siriani sono stati vandalizzati e dati alle fiamme. Nel frattempo le violenze si sono estese ad altre province con alcuni feriti tra gli immigrati. In un secondo momento centinaia di siriani sono scesi in strada in diverse città del nord-ovest sotto il controllo dei ribelli, in un’area in cui la Turchia, ricorda l’agenzia mantiene migliaia di truppe impedendo al presidente Bashar al-Assad di riconquistare il controllo di tutto il Paese. Ankara ha risposto ai disordini chiudendo il valico di Bab al Hawa. A registrare gli scontri più violenti è stata la città di Afrin, con almeno quattro vittime nello scambio di colpi a fuoco tra manifestanti armati e truppe turche.

Analisti ed esperti, riferisce AsiaNews, «sottolineano come l’incidente sia lo specchio di una crescente insofferenza verso gli immigrati, soprattutto siriani, in Turchia, nazione che ospita il numero più consistente al mondo di rifugiati con 3,6 milioni di siriani registrati e circa 320mila di altre nazionalità. Il dato è fornito dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), sebbene il numero esatto dei migranti “irregolari” risulta al momento sconosciuto. Secondo le statistiche ufficiali del Ministero degli Interni di Ankara, nella sola Kayseri vi sono circa 83mila rifugiati siriani registrati a maggio 2024 che rappresentano, a seconda delle convenienze, manodopera a basso costo o bersaglio di una propaganda [governativa] nazionalista e religiosa».

L’esecutivo rivendica di attuare una politica di lotta e contrasto alla xenofobia. Di parere opposto le forze di opposizione, che puntano il dito contro la leadership di Ankara ritenuta colpevole di non gestire la questione rifugiati.

*Foto ritagliata di Atesh Commons, tratta da Commons Wikimedia, immagine originale e licenza

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