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A Hiroshima l'incontro mondiale delle religioni per la pace

A Hiroshima l'incontro mondiale delle religioni per la pace

HIROSHIMA-ADISTA. «Tutte le religioni sono chiamate a lavorare assieme per il bene dell’umanità che abita questo pianeta, e per la salvaguardia del pianeta stesso, casa comune di ogni essere vivente. Questo riguarda ogni aspetto della nostra vita, e quindi anche ogni nuovo strumento che il progresso tecnologico ci mette a disposizione. L’intelligenza artificiale è uno di essi: grandioso strumento con illimitate possibilità di applicazione, può e deve essere guidato affinché le sue potenzialità siano al servizio del bene sin dal momento della sua progettazione. È questa la nostra comune responsabilità, e in questo sforzo condiviso possiamo scoprire una reale fratellanza. A Hiroshima, un luogo di altissimo valore simbolico, invochiamo con forza la pace, e chiediamo che la tecnologia sia driver di pace e di riconciliazione tra i popoli. Ci troviamo qui, assieme, per dire a gran voce che stare assieme ed agire assieme è l’unica possibile soluzione».

Sono queste le parole con cui l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha salutato la prima giornata di “AI Ethics for Peace”, lo storico evento multireligioso che vedrà domani, 10 luglio, 16 leader religiosi in rappresentanza della maggior parte delle tradizioni religiose del mondo firmare la Rome Call for AI Ethics.

Nei discorsi di apertura, parole significative sono state pronunciate anche dai leader degli altri partner Organizzatori.

«La nostra missione come Religions for Peace Japan è quella di fornire sostegno e guida agli sforzi per migliorare l'uguaglianza e il rispetto reciproco per gli individui e le istituzioni in tutta la società, sulla base dei nostri obiettivi spirituali comuni. I recenti progressi dell'intelligenza artificiale (IA) hanno portato alla nascita di nuovi potenti strumenti che possono potenzialmente aiutare tali sforzi o, se usati per altri scopi, minarli notevolmente. Riconoscendo queste sfide, ci impegniamo a mantenere i nostri impegni per promuovere l'inclusività e il rispetto reciproco per tutti», ha dichiarato il rev. Yoshiharu Tomatsu, Presidente di Religions for Peace Japan.

«La cooperazione, la solidarietà e il lavoro comune sono necessari per affrontare gli sviluppi dell'intelligenza artificiale, in cui si mescolano interessi, danni e benefici, per garantire che i suoi sistemi e prodotti non siano solo tecnicamente avanzati ma anche moralmente validi. Ciò richiederà uno sforzo collettivo e un lavoro continuo. Così facendo, possiamo aprire la strada a un futuro in cui l'intelligenza artificiale sia una forza per il bene, un futuro in cui i frutti della tecnologia siano sfruttati per costruire un mondo più tollerante, pacifico e virtuoso», ha detto Shaykh Abdallah Bin Bayyah, Presidente del Forum per la Pace di Abu Dhabi e Presidente del Consiglio degli Emirati Arabi Uniti per la Fatwa.

«Come persone di fede, abbiamo la responsabilità unica di infondere nella nostra ricerca sull'AI chiarezza morale e integrità etica. Utilizziamo l'AI non solo come strumento di progresso, ma anche come mezzo per approfondire il nostro legame con il divino e rafforzare il nostro cammino spirituale. Grazie all'AI, possiamo far progredire la ricerca medica, migliorare l'accesso all'istruzione e affrontare le sfide della società con un rinnovato senso di scopo e convinzione. L'AI rafforza la nostra fede in Dio e ci offre la possibilità di esplorare le complessità della creazione e i misteri dell'esistenza.» Ha affermato rabbi Eliezer Simha Weisz, Membro della Commissione del Gran Rabbinato d'Israele per le relazioni interreligiose.

La scelta di organizzare questo evento a Hiroshima ha un significato profondamente simbolico, perché nessun’altra città come questa testimonia le conseguenze di una tecnologia distruttiva e la necessità di una duratura ricerca della pace.

AI Ethics for Peace, in due giorni, riunisce le principali religioni del mondo per sottolineare la loro importanza cruciale nel dare forma a una società nella quale, di fronte all’accelerazione incessante della tecnologia, la richiesta di uno sviluppo tecnologico che tutela la dignità di ogni singolo essere umano e dell’intero pianeta diventi realtà.

Questo sarà possibile solo se l’algoretica, ovvero lo sviluppo e l’applicazione di un’etica dell’intelligenza artificiale, diverrà un elemento imprescindibile by design, ovvero dal momento della sua progettazione.

Di rilievo è stato l’intervento di p. Paolo Benanti, professore di Etica della Tecnologia presso la Pontificia Università Gregoriana, che ha presentato l'Addendum di Hiroshima sull'AI generativa. Questo documento si focalizza sulla necessità di una governance etica dell'AI generativa – un processo continuo e iterativo che richiede un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti affinché il suo potenziale sia utilizzato per il bene dell'umanità.

Tra i molti speaker che hanno arricchito l’evento fornendo molteplici prospettive sui rischi e benefici dell’intelligenza artificiale, di rilievo è stato il discorso di Amandeep Singh Gill, Inviato del Segretario generale delle Nazioni Unite per la tecnologia, che ha dichiarato: «La Rome Call for AI Ethics incarna lo spirito necessario per una governance globale dell'AI. Arriva in un momento critico prima del Summit del Futuro e riunisce diverse prospettive religiose in una visione condivisa di una AI etica e incentrata sull'uomo. La Call è in linea con gli sforzi del Segretario Generale delle Nazioni Unite per assicurare che la governance dell'AI sia globale, inclusiva e dedicata alla promozione della pace e della dignità umana per tutti.»

Di grande valore è stato anche l'intervento di Eriko Hibi, Direttrice dell'Ufficio di collegamento FAO in Giappone, che ha dichiarato: «L'intelligenza artificiale offre un'opportunità cruciale per accelerare la trasformazione dei sistemi agroalimentari e raggiungere uno sviluppo sostenibile attraverso l'ottimizzazione delle pratiche agricole, il miglioramento dell'efficienza della catena di approvvigionamento e la responsabilizzazione dei piccoli agricoltori con innovazioni e approcci basati sui dati».

“AI Ethics for Peace” continua domani, 10 luglio, con la celebrazione della firma della Rome Call da parte dei leader delle religioni mondiali. Dopo la testimonianza di un sopravvissuto alla bomba atomica, i partecipanti si recheranno a piedi al Parco della Memoria, visiteranno il cenotafio e deporranno corone di fiori in memoria delle vittime; proseguiranno quindi verso il luogo della cerimonia, passando per la Luce della Pace e la Statua dei Bambini della Bomba Atomica. Un intermezzo musicale, proposto dal quartetto di flauti della "Elisabeth University of Music" (città di Hiroshima), introdurrà infine la cerimonia della firma della Rome Call, nella quale un membro di ciascuna delle religioni mondiali coinvolte farà una breve dichiarazione.

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