Cominciato ieri a Torre Pellice il Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi
TORRE PELLICE (TO)-ADISTA. Il Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi si è aperto ieri a Torre Pellice (Torino) con il consueto corteo e il culto inaugurale. Un anno particolare per le chiese valdesi e metodiste che celebrano 850 anni dalla conversione di un ricco mercante, Valdo di Lione, che con la sua scelta di povertà diede il via a un movimento che, attraverso la Riforma, ha portato alla nascita di una vera e propria chiesa. Proprio nel corso del culto di apertura sono stati consacrati al ministero i due giovani pastori Maliq Meda e Kassim Conteh. Maliq Meda è nato a Peshkopi, una cittadina nel Nord-Est dell’Albania, in una famiglia musulmana. Arrivato in Italia nel 2000, verso i 19 anni ha iniziato a frequentare la Iglesia evangélica hispano americana. Conteh è invece di origini sierraleonesi, anche se ha antenati provenienti dall’Inghilterra e dal Libano. In Italia è arrivato all’età di 7 anni a causa della guerra civile nel suo paese. Leggi qui le loro storie e guarda il video.
La predicazione del culto, affidata alla pastora Sophie Langeneck, si è concentrata sui versetti tratti dal vangelo di Luca al capitolo 19, in particolare gli ultimi versetti: «Alcuni farisei, tra la folla, gli dissero: “Maestro, sgrida i tuoi discepoli!” ma egli rispose: “Vi dico che se costoro tacciono, le pietre grideranno”». La pastora ha parlato di Gesù come re della storia, Gesù che «invita a prendere la parola, non per piacere agli altri o per mettersi in mostra ma per dare un messaggio rivoluzionario, pericoloso, scandaloso in ogni tempo: Gesù è il re di un regno inimmaginabile, un regno dove non c’è sopraffazione, dove non c’è chi controlla e chi è controllato, chi abusa e chi è abusato, chi combatte e chi si difende, chi si vendica e chi è vendicato. […] Dobbiamo ripartire dalla vocazione che abbiamo ricevuto, non solo chi tra noi è pastore, teologo, predicatrice, ma tutti e tutte noi credenti siamo chiamati ad annunciare l’Evangelo, anche quando questo compito si fa irriverente, scomodo» ha detto Langeneck, sottolineando l’importanza di non usare Gesù e Dio per legittimare il potere umano. «Se Gesù è re, allora nessun regno di questo mondo è veramente legittimo” ha affermato. Il regno di Dio è “un regno di pace, di giustizia e di amore, un regno il cui re non ha scettro né corona, non ha cioè il potere esercitato con controllo e oppressione».
In chiusura del sermone, la pastora ha parlato anche delle donne che nel passato osavano un ruolo pubblico nella società: «Erano accusate di stregoneria e qualche volta condannate al rogo. È una pagina della storia del cristianesimo e del movimento valdese su cui spesso sorvoliamo; eppure il nesso tra le donne e le pietre è un nesso che nella storia valdese della testimonianza ritorna prepotente così come nel dibattito sinodale sul ministero pastorale e l’accesso alla Facoltà delle donne negli anni ’50, dibattito da cui emerse che “se l’Evangelo può essere annunciato da elementi inerti, tanto più lo possono fare le donne se preparate”. […] Altri credenti hanno sentito le pietre gridare ancora novanta anni fa mentre i cristiano-tedeschi si piegavano al culto della persona del Führer; poco dopo anche in Casa valdese si discuteva la posizione della chiesa durante il fascismo».
Oggi la chiamata è a «costruire pace a partire dal nostro contesto prossimo, di relazioni personali e comunitarie. Le pietre grideranno l’ingiustizia ma noi potremmo certamente metterci all’opera per una società che impari nuovamente a confrontarsi e discutere in un pluralismo di idee e opinioni, per una chiesa che non tema la secolarizzazione o l’estinzione”. E ha concluso: “la parola pubblica della chiesa si distingue dal brusio delle epoche storiche perché annuncia Gesù Cristo, un re senza corona con un potere diverso da quello del mondo».
A margine del corteo ha preso vita anche un flashmob organizzato da un gruppo di credenti evangelici per tenere alta l’attenzione su Gaza: diverse persone vestite in bianco hanno manifestato lungo via Beckwith e, fra loro, anche alcuni deputati e deputate che in questi giorni parteciperanno ai lavori sinodali. Nel pomeriggio anche la Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei) ha ricordato con un flashmob davanti alla Casa valdese il suo impegno, esponendo cartelli con slogan a difesa dei diritti, con il consueto abito nero nato dall’iniziativa dei- giovedì in nero del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec).
Diversi i saluti giunti alla Tavola valdese in occasione di questa speciale ricorrenza, fra cui quelli della vescova Teodora Tosatti per la Chiesa vetero-cattolica, del tenente Colonnello Andrew J. Morgan, capo del territorio Italia & Grecia dell’Esercito della Salvezza e quello di papa Francesco tramite il cardinale Pietro Parolin, suo segretario di Stato. «Il santo padre è lieto di rivolgere il suo fraterno saluto a quanti prenderanno parte all'annuale Sinodo delle chiese metodiste-valdesi che in modo particolare celebrano gli 850 anni dalla nascita del movimento valdese ad opera del mercante Valdo – si legge nel messaggio –. Papa Francesco, mentre eleva a Cristo la preghiera di ringraziamento per il costante impegno a favore della reciproca conoscenza e accoglienza, desidera unirsi spiritualmente all'importante incontro assicurando l'orante ricordo affinché tutti i cristiani possano progredire con sincerità di cuore nel comune dialogo ecumenico, promuovendo i valori evangelici della pace e della concordia. Con tali sentimenti, il sommo pontefice invoca sui lavori di codesta assemblea sinodale la benedizione del Signore».
I lavori sinodali entreranno nel vivo nei prossimi giorni, con focus su chiesa, fede e attualità, impegno sociale e diaconale, ius scholae, autonomia differenziata, integrazione e multiculturalità, giustizia, pace e ambiente.
In programma oggi la consueta serata pubblica. Tema, appunto, l’autonomia differenziata. Insieme alla moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta, Andrea Giorgis (senatore e professore ordinario di Diritto costituzionale); Rosy Bindi, ex parlamentare ed ex ministra, presidente onorario di “Salute Diritto Fondamentale” (in collegamento video). Gli ospiti risponderanno alle domande di Claudio Paravati, direttore di Confronti e conduttore della rubrica Rai Protestantesimo.
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