La nuova beata che fu parroco: suggerimento per la Chiesa di domani?
Tratto da: Adista Documenti n° 42 del 07/12/2024
VALENCE-ADISTA. Ci troviamo in tempi di grandi dibattiti intorno al ruolo della donna nella Chiesa, e l’ultima occasione istituzionale è stata quella offerta dalla recente II Assemblea del Sinodo sulla sinodalità (2-27 ottobre). Ma il tema dell’ordinazione delle donne al diaconato, fra altri, è stato sottratto da papa Francesco alla discussione dell’Assemblea, e affidato a uno (il n. 5) dei 10 gruppi chiamati a discuterne in seguito. In una nota, il prefetto del dicastero per la Dottrina della Fede card. Victor Manuel Fernández aveva spiegato che per il papa «in questo momento la questione del diaconato femminile non è matura e ha chiesto di non prendere in considerazione per ora questa possibilità», anche se la seconda commissione ad hoc voluta dal papa nel 2020, presieduta dal card. Giuseppe Petrocchi e incaricata di studiare il diaconato femminile continuerà a lavorare; le sue conclusioni «saranno pubblicate al momento giusto».
A fronte di questo stallo, il papa, il 25 novembre, ha decretato beata una religiosa del Rinascimento femminista, la cui autorità era riconosciuta al tempo, Juana de la Cruz. A illustrarne per Adista la portata e l’impegnativa eredità è, qui di seguito, p. Pierre Vignon, già giudice ecclesiastico nella diocesi di Lione e prete a Valence, nella valle del Rodano.
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