La santa sconosciuta che il papa tira fuori dal cilindro
Tratto da: Adista Documenti n° 42 del 07/12/2024
(Per l'introduzione a questo testo, clicca qui)
Il 25 novembre 2024, il Dicastero per le Cause dei Santi ha promulgato nuovi decreti che li riguardano. Tra di essi, una donna sconosciuta, Juana de la Cruz (1481-1534), nata Vazquez y Gutiérrez.
Per lei è stata utilizzata la procedura di equipollenza. Questa parola inusuale significa che due proposizioni hanno una logica equivalente. Nel caso di una beatificazione e di una canonizzazione, ciò equivale a dichiarare beata o santa una persona del passato per la quale le indagini attuali sono impossibili da portare avanti. La reputazione di santità, però, deve essere stata costante.
Papa Francesco ha beatificato e canonizzato diversi santi importanti secondo questa procedura. Ad esempio, la grande Sant'Angela da Foligno (1248-1309) il 9 ottobre 2013; oppure il sorprendente Pierre Favre (1506-1546), primo compagno di Sant'Ignazio di Loyola (1491-1556), canonizzato il 17 dicembre 2013; o ancora l'immensa Marie de l'Incarnation, nata Marie Guyart (1599-1672), canonizzata il 3 aprile 2014. Questo approccio dà alla Chiesa l'opportunità di rivalorizzare, sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, l'opera di un santo o di una santa la cui influenza si dimostra utile e talvolta necessaria secoli dopo la sua morte. Va ricordato, tuttavia, che la differenza tra beatificazione e canonizzazione risiede nell'estensione del culto: locale, diocesano o limitato a un ordine religioso o a un movimento ecclesiale nel primo caso, ed esteso a tutta la Chiesa nel secondo.
Non è questa la sede per raccontare la vita di Juana de la Cruz, per quanto sia caratterizzata da una grande originalità e da frenesia a volontà. Il suo recente agiografo, Ronald E. Surtz (La Guitarra de Dios, Ayana & Mario Muchnik, 1997), ha dimostrato il suo valore nel sottotitolo: Genere, potere e autorità nel mondo visionario di Madre Juana de la Cruz. Travestita da uomo, dovette fuggire dal matrimonio forzato a cui era destinata; aveva ottenuto l'autorizzazione ufficiale a predicare e, come badessa, era stata nominata parroco della parrocchia annessa al monastero, dove il sacerdote era il suo vicario.
Predicava molto bene, dal momento che persino l'imperatore Carlo V era tra i suoi ascoltatori. Chi le aveva dato questa autorizzazione era il grande uomo del Rinascimento spagnolo, il cardinale Francisco Jimenez de Cisneros (1436- 1517). Dopo la morte del cardinale, tuttavia, la beata non ha più smesso di essere perseguita dagli Inquisitori. Questa donna li spaventava. La sua beatificazione dovette essere intrapresa tre volte. Le si rimproveravano, oltre alla sua predicazione e al suo ruolo di parroco, strane visioni delle anime del Purgatorio. Si diceva addirittura che avesse ottenuto dal suo angelo custode – ma è possibile resistere alle richieste insistenti di una signora? – di portare dei rosari in Paradiso per procurare a queste anime l'indulgenza di Dio Padre. La cosa più terribile è che li ha riportati indietro e che i potenti dell'epoca, compresi i papi, se ne sono spartiti i grani!
Non ci stupiamo che nella storia della Chiesa siano stati conferiti poteri ecclesiastici alle donne. La distinzione tra il potere d'ordine, cioè ricevuto attraverso il sacramento dell'Ordine per gli uomini, e il potere amministrativo di giurisdizione, che può essere conferito alle donne, non è una novità. È tornata alla ribalta con il Sinodo sulla sinodalità.
Le badesse di Las Huelgas, vicino a Burgos, in Spagna, e quelle di Fontevraud, vicino ad Angers, in Francia, sono tra i casi più famosi. Queste donne governavano monaci e sacerdoti che dovevano loro obbedienza. Uno studio di un certo José Maria Escriva de Balaguer (1902-1975) l’ha opportunamente ricordato ai suoi tempi (La Abadesa de Las Huelgas, Editorial Luz, Madrid 1944). Chi avrebbe potuto prevedere questo inaspettato contributo a un grave problema contemporaneo della Chiesa da parte di uno dei suoi prelati più conservatori?
72 sermoni della beata sono stati conservati e ripubblicati a partire dai manoscritti (Juana de la Cruz. El Conhorte: Sermones de una mujer. La Santa Juana (1481-1534), a cura di Inocente García de Andrés. 2 voll. Madrid: Fundación Universitaria Española, 1999).
Come ha fatto papa Francesco a conoscere la Venerabile? Probabilmente durante il suo terzo anno, l'anno di spiritualità nella formazione dei gesuiti. Francesco ha ricevuto questa formazione ad Alcalá de Henares, alla periferia di Madrid, non lontano dal monastero di Juana. Comunque sia, questa grande mistica ritorna in servizio nella Chiesa cinquecento anni dopo la sua morte, in un momento in cui la sua indipendenza femminile, la sua predicazione autorizzata e il suo legittimo potere di giurisdizione acquisiscono una portata considerevole.
Questa futura beata mi piace. Chiediamo a lei, in questo momento, di bombardarci, da dove si trova, con molti grani del rosario. E chiediamole di colpire in particolare coloro che in mezzo a noi (e al di sopra di me) sono riluttanti a un rinnovamento del ruolo e dell'azione delle donne. E non ho dubbi che sarò esaudito.
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!