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Pedofilia a Brescia: nuovo fascicolo ma vecchio caso

Pedofilia a Brescia: nuovo fascicolo ma vecchio caso

Tratto da: Adista Notizie n° 16 del 26/04/2025

42231 BRESCIA-ADISTA. Don Ciro Panigara, parroco a San Paolo, nella diocesi di Brescia, è stato arrestato per presunta violenza sessuale aggravata ai danni di minori. 48 anni, ordinato nel 2004 dopo aver fatto l’elettricista, è stato viceparroco in diversi Comuni del bresciano: Isorella (2004-2008), Adro (2008-2013) e Torbiato (2009-2013). Per tre anni cappellano all'Ospedale Poliambulanza di Brescia, dal 2016 al 2020 è stato curato a Leno, Milzanello e Porzano, poi amministratore parrocchiale della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Visano sino al 2024 quando, a ottobre, è arrivato a San Paolo. Ma è durato poco: il 5 gennaio di quest’anno il vescovo di Brescia mons. Pierantonio Tremolada ha comunicato che due giorni prima aveva «accolto le dimissioni del vostro parroco don Ciro Panigara. Nel percorso di discernimento personale e pastorale con il Vescovo e con le persone che l’hanno accompagnato in questi primi mesi di ministero tra voi, sono purtroppo emerse situazioni e elementi di criticità, che consigliano di interrompere immediatamente la sua esperienza nelle vostre comunità parrocchiali». Gli elementi di criticità sono l’abuso sessuale subìto da un minore che lo ha immediatamente confidato a un’educatrice: durante una tre giorni di «convivenza in oratorio», lui, che non aveva un materassino ma solo un sacco a pelo, è stato invitato da don Ciro a dormire sul suo letto. Durante la notte, si legge sul Corriere della Sera di Brescia, il ragazzino ha sentito «la sua mano che ha afferrato la mia e l’ha appoggiata sulle sue parti intime». Al mattino, l’immediata confidenza all’educatrice, che ha segnalato al vescovo. «Se fossimo stati a conoscenza dei precedenti, le cose sarebbero andate diversamente», ha detto.

Già, perché se è vero che questa volta la diocesi è intervenuta subito, sospendendo il prete (e un fascicolo è stato aperto in Procura), poco più di dieci anni fa, come la Procura ha ricostruito, ad Adro si parla di cinque vittime e numerosi episodi in cui il prete avrebbe palpeggiato ragazzini con il pretesto «di mostrarci i primi computer, farci giocare e insegnarci come funzionavano: ci faceva sedere sulle sue ginocchia». È descritto come un uomo brillante e carismatico, con una passione smodata per le sneakers (scarpe sportive) più di grido, che lo avvicinavano ai parrocchiani più giovani, che a volte invitava a pranzo o a cena.

Una delle segnalazioni relative al periodo, tra il 2012 e il 2013 (quando poi il prete venne infatti destinato a un incarico presso l’ospedale, dunque lontano da minori), è arrivata lo scorso dicembre alla Rete l'Abuso, unica associazione in Italia che si occupa di abusi sessuali perpetrati dal clero. Secondo i dati in possesso del presidente Francesco Zanardi, a Brescia sono 15 i casi noti di preti predatori; 159 in Lombardia, per un totale di 533 vittime. Di queste, 501 di sesso maschile, 32 femminile. Si tratta solo dell’emerso, dunque della punta dell’iceberg.

Nel 2013, dunque, don Panigara era stato allontanato da Adro e aveva seguito una terapia psicologica; secondo il Corriere, «il terapista nulla avrebbe saputo delle contestazioni precise mosse nei suoi confronti»; la sua valutazione finale parla di un orientamento eterosessuale, nessuna tendenza di natura pedofila e una personalità a tratti immatura. Insomma: pronto per tornare a occuparsi di adolescenti. Ad Adro la notizia dell’arresto non ha suscitato particolare stupore: quelle “attenzioni” erano un segreto di Pulcinella. All’epoca, grazie alle testimonianze di alcune famiglie, il prete era stato, secondo una pessima prassi comune nella Chiesa, trasferito altrove.

*Foto presa da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza 

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