Jair Bolsonaro voleva fuggire in Argentina. Il rapporto della Polizia Federale
«Io, Jair Messias Bolsonaro, chiedo a Sua Eccellenza asilo politico nella Repubblica Argentina, con urgenza, perché mi trovo in una situazione di persecuzione politica in Brasile, per paura di subire per la mia vita un nuovo attacco politico, dato che attualmente non godo della protezione necessaria che dovrebbe essere data a un ex capo di Stato, e anche perché sono sul punto di vedere il mio arresto decretato, in modo ingiusto, illegale, arbitrario e incostituzionale dalle stesse autorità pubbliche che promuovono la persecuzione contro di me, direttamente dalla Corte suprema della magistratura brasiliana». Diretto al presidente argentino, Javier Milei, il testo è tratto da una bozza di richiesta di asilo politico in Argentina trovata, anche se cancellata, in uno dei cellulari sequestrati all’ex presidente.
La Polizia Federale ha rintracciato il documento nel corso delle indagini che hanno portato a un’ulteriore incriminazione dell’ex presidente, già sotto processo per tentato colpo di Stato culminato l’8 gennaio 2023 con l’assalto ai palazzi istituzionali: Jair Bolsonaro e uno dei figli, il senatore Edoardo, avrebbero agito per fare pressione sulle autorità della Corte Suprema Federale (STF) e del Congresso Nazionale affinché interferissero nel processo che giudica appunto il tentato colpo di Stato.
Un’ultima edizione del documento, informa la Polizia Federale, è del 5 dicembre 2023, due mesi pima che Bolsonaro informasse il ministro Alexandre de Moraes, della Corte Suprema Federale (STF), che si sarebbe recato in Argentina tra il 7 e l'11 dicembre.
«Le informazioni trovate – si legge nel rapporto – indicano quindi che l'ex presidente Jair Bolsonaro era in possesso di un documento che gli avrebbe consentito di fuggire dal Brasile verso la Repubblica Argentina, in particolare dopo l'avvio di un'indagine da parte della Polizia federale con l'identificazione della materialità e dell'autorità penale in merito ai crimini di abolizione violenta dello Stato di diritto democratico da parte di un'organizzazione criminale».
Inoltre il materiale rintracciato nei telefoni include messaggi e file audio – anche questi recuperati malgrado fossero stati cancellati – che rivelano il piano ideato per influenzare i giudici della Corte Suprema in merito alle decisioni giudiziarie e politiche che avrebbero preso. Tra gli elementi analizzati, spiccano le azioni di Eduardo Bolsonaro negli Stati Uniti, dove ha cercato il sostegno dell'amministrazione Trump per imporre sanzioni contro funzionari brasiliani, in particolare il giudice Alexandre de Moraes.
Informa g1.globo.com, ieri 21 agosto, che il rapporto della Polizia Federale presenta anche i metadati del documento, che «indicano che il file è stato creato da un utente di nome "Fernanda Bolsonaro", che è anche l'ultimo autore del documento».
«In questo senso – afferma il rapporto della Polizia – è possibile che l'utente in questione sia legato a Fernanda Antunes Figueira Bolsonaro, nuora dell'ex presidente e moglie del senatore Flavio Nantes Bolsonaro».
*Foto ritagliata di Prachatal tratta da Flickr
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