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Violenza contro le donne: Report di ActionAid

Violenza contro le donne: Report di ActionAid "Perché non accada"

Perché non accada. La prevenzione primaria come politica di cambiamento strutturale è il report di ActionAid diffuso ieri, alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa indagine – a cura di Isabella Orfano e Rossella Silvestre e che riporta i dati dell’indagine demoscopica condotta da Osservatorio di Pavia e 2B Research – «evidenzia che la violenza contro le donne è l’esito di disuguaglianze strutturali radicate nella vita quotidiana». «Attraverso l’analisi di una giornata tipo di ragazze e donne (tra casa, spazi pubblici, trasporti, cultura e digitale) emergono gli stereotipi e le norme di genere che ne condizionano libertà, sicurezza e opportunità di partecipazione», si legge nella sintesi del volume. «Una sezione trasversale approfondisce inoltre il tema della legittimazione e giustificazione della violenza, esplorando opinioni e atteggiamenti di donne e uomini».

Il report fotografa «un Paese sospeso tra continuità e trasformazione», nel quale le donne «sono sempre più presenti nella sfera pubblica, nel lavoro, nella cultura e nel digitale, ma restano vincolate a ruoli e aspettative che le ancorano alla responsabilità domestica, alla prudenza e alla moderazione». Dal canto loro, invece, «gli uomini, i più giovani, pur dichiarandosi favorevoli all’uguaglianza di genere, manifestano resistenze più sottili», forme di paternalismo e di controllo. In buona sostanza, anche in Italia «le disuguaglianze di genere non scompaiono: si adattano, assumendo forme nuove, radicate in un modello patriarcale ancora dominante».

Secondo Katia Scannavini (cosegretaria generale di ActionAid Italia) «superare questa eredità significa trasformare l’ordine culturale che lega la virilità al dominio e la femminilità alla dipendenza. Promuovere maschilità basate su empatia, condivisione e corresponsabilità è la vera frontiera della prevenzione primaria della violenza maschile contro le donne. Perché questa trasformazione sia reale e duratura, la prevenzione primaria deve essere una responsabilità politica e collettiva, coinvolgere tutte le fasce d’età e tutti gli ambiti della vita pubblica e privata, affinché il cambiamento culturale sia sistemico e diffuso. Solo la prevenzione primaria blocca la spirale dei femminicidi».

Scopri i dati, scarica il report

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