L'Assemblea generale della Cei delibera la «ricezione» del documento finale del Cammino sinodale. Ora andrà applicato
ASSISI (PG)-ADISTA. La 81ma Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana che si è riunita ad Assisi dal 17 al 20 novembre (v. Adista Notizie n. 42/25) accoglie il documento finale del Cammino sinodale “Lievito di pace e di speranza” (approvato a fine ottobre dalla terza Assemblea sinodale, dopo che in primavera era stato bocciato perché troppo “timido”): rappresenta «una preziosa testimonianza dello stile di condivisione e confronto vissuti in questi quattro anni», si legge nella mozione finale approvata dall’Assemblea della Cei, e offre «al discernimento dei pastori e alle comunità ecclesiali linee di indirizzo e proposte per dare concretezza a una Chiesa missionaria, prossima e sinodale».
Pertanto, proseguono i vescovi, «deliberiamo la ricezione del Documento di sintesi del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia “Lievito di pace e di speranza”, con i suoi orientamenti e le sue proposte, considerandoli alla luce delle priorità pastorali emerse in questa Assemblea a partire dal Documento stesso. Consapevoli della nostra responsabilità di pastori e partecipi della vita del nostro Paese, noi, vescovi italiani, assumiamo l’impegno, insieme con le nostre Chiese e collegialmente come Conferenza episcopale italiana, a continuare a camminare insieme ricercando modi e tempi per dare concretezza agli orientamenti e alle proposte emersi in questi anni. Affidiamo al Consiglio permanente e al gruppo di lavoro di vescovi, costituito dalla Presidenza su mandato del Consiglio permanente stesso, il compito di indicare percorsi di studio e approfondimento per il discernimento degli orientamenti e delle proposte del Documento di sintesi, in particolare quelli rivolti alla Conferenza episcopale italiana. Tenendo conto anche del Documento finale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione”, ci impegniamo a vivere lo spirito e lo stile sinodale promuovendo i necessari strumenti, anche a livello nazionale, per essere “una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato” (Leone XIV)».
Ora, quindi, il Documento andrà solo applicato
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