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Guerra in Ucraina. Epilogo

Guerra in Ucraina. Epilogo

Newsletter n. 40 da Prima Loro del 24 novembre 2025‌  

Cari amici,

siamo giunti all’epilogo. Trump ha imposto la capitolazione a Zelensky. Come a Gaza aveva imposto la capitolazione al nemico del suo amico, cioè ad Hamas e ai palestinesi, così in Ucraina impone la capitolazione al nemico del suo nemico, cioè all’Ucraina, che è anche il suo recalcitrante alleato. Trump è stato coerente con la contestazione che, suscitando grande scandalo, già aveva fatto a Zelensky nel primo incontro con lui: “non hai le carte”. E così, se è stata l’America che ha fatto fare la guerra all’Ucraina, è ora l’America che gliela fa smettere. Ciò facendo il pazzo Trump ha fatto la cosa più razionale che potesse fare, e che certamente gli Stati Uniti stessi avrebbero fatto se come la Russia fossero stati sfidati da un Pigmeo che pretende di sconfiggere un gigante salendo sul carro della più potente forza armata della Terra; una situazione analoga a quella occorsa nella crisi di Cuba.

Il piano di Trump per la pace in Ucraina esprime la lucidità di un visionario che mette a nudo l’insensatezza di un mitomane che ha fatto del suo Paese uno spettacolo al mondo, col mandarlo al macello approfittando dell’eroismo di un popolo geloso della sua dignità. Lo “stolto americano” ha detto la cosa più intelligente, che quella guerra era stupida. Perfino il Vangelo, a leggerlo, avrebbe informato Zelensky, a lume di ragione senza dover scomodare la fede, che “un re, partendo in guerra contro un altro re, siede prima ad esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila, se no mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace” (Luca, 14, 31- 32). Un calcolo elementare che Zelensky non ha fatto per protervia e narcisismo. Purtroppo la laicissima Europa, questa nobildonna nipotina di Kant e dell’illuminismo, lo ha istigato a immolarsi, mostrandosi, per il proprio tornaconto, più cieca di lui.

Non sappiamo ora se questa Europa, l’Europa di Ursula von der Leyen col suo “Rearm Europe”, non si metterà di traverso insistendo a pretendere il suicidio ucraino e se manterrà il suo proposito di armarsi programmando per il 2030 la guerra per “sconfiggere la Russia” o se, appresa la lezione, manderà a casa i suoi cattivi governanti facendo tirare un sospiro di sollievo ai suoi popoli risparmiando loro la terza guerra mondiale in poco più di un secolo. L’importante ora è mobilitarsi per sconfiggere le posizioni oltranziste, mentre la destra italiana si dispera per la fine della retorica dei “superiori valori” dell’Occidente. Per ora l'Europa ha avanzato un contropiano, dissenziente la Meloni, che farebbe fallire ogni tentativo di porre fine al conflitto.

Pubblichiamo nel sito il commento che il 27 ottobre scorso in occasione del 60° anniversario della dichiarazione del Concilio Vaticano II sul dialogo interreligioso il cardinale Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, ha fatto sullo stato del dialogo ebraico-cristiano. Contro questo dialogo il nostro sito, “Prima loro”, è stato colpito da una invasione di centinaia di falsi messaggi di commento all’omelia del cardinale Arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, pubblicata col titolo: “Ascolta Israele, cessa di versare sangue palestinese”, con un’evidente intenzione intimidatoria. E ciò mentre a Gaza è ricominciato l’inferno. Pubblichiamo anche una riflessione sul capitolo 21 del Vangelo di Luca fatta da Raniero La Valle a Messina in una liturgia del 16 novembre scorso, e il comunicato del Consiglio Supremo di Difesa presieduto dal presidente della Repubblica, che ha prescritto al governo, prima che giungesse il diktat di Trump, un’accentuazione della politica di allineamento con le posizioni di Kiev.

Con i più cordiali saluti,

da “Prima Loro” (Raniero La Valle)

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