
È partita la nuova missione di Mediterranea con una seconda nave. «Unire le forze per soccorrere più persone in mare».
TRAPANI-ADISTA. È partita la nuova missione della ong Mediterranea Saving Humans con una seconda nave, “Mediterranea”, che si affianca alla “Mare Jonio”. Sabato mattina, a largo di Trapani, fuori dalle acque territoriali italiane, si è svolto un incontro simbolico e profondamente significativo tra le due navi della ong.
L'incontro, che ha segnato la partenza ufficiale della nuova missione della Mediterranea, è stato un vero e proprio atto di «sorellanza» tra le due navi di soccorso civile. Le sirene hanno suonato all’unisono, la “Mare Jonio” ha compiuto un giro attorno alla Mediterranea, e gli equipaggi si sono abbracciati a bordo, augurandosi «buon vento».
«Questo rendez-vous è stata l’occasione per ribadire un messaggio fondamentale: la cooperazione in mare è una scelta politica e umana imprescindibile, oggi più che mai», spiegano da Mediterranea Saving Humans. «Unirsi, collaborare tra organizzazioni, sostenersi reciprocamente serve a rendere il soccorso civile in mare più efficace e più forte, nella speranza e nella volontà di mettere fine alle morti nel Mediterraneo, un mare sempre più trasformato in un confine letale».
A bordo della “Mediterranea”, erano presenti anche rappresentanti di Sea Eye – l’organizzazione che in passato ha gestito la nave – in un passaggio di testimone simbolico ma fondamentale, che testimonia la continuità della missione di salvataggio. Ha preso la parola anche don Mattia Ferrari, cappellano di bordo della Mediterranea, in collegamento con la nave “Belle Espoir” – progetto delle diocesi del Mediterraneo – che ha inviato un messaggio di pace e un augurio di «buon vento» da Marsiglia.
«Con questo incontro prende il via ufficialmente la nuova missione della Mediterranea, testimonianza concreta del raddoppio di Mediterranea Saving Humans, non per crescere in potere, ma per salvare più vite umane possibile. Un’altra nave, più soccorso, più possibilità di agire – aggiungono gli operatori della ong –. Non ci rassegniamo all’idea che il Mediterraneo debba restare un cimitero senza croci. Non stiamo a guardare. Non accettiamo l’inerzia. Raddoppiamo».
A bordo della Mediterranea, la presidente di Mediterranea Saving Humans Laura Marmorale ha appeso una foto di Mario Paciolla, cooperante italiano ucciso in Colombia nel 2020, «che continuerà a navigare idealmente con noi. Un gesto semplice e potente, per ricordare chi ha speso la propria vita per la verità, la giustizia e i diritti umani. Da oggi Mario è simbolicamente parte dell’equipaggio: navigherà con noi, in ogni salvataggio, in ogni azione di solidarietà e resistenza».
foto di Mediterranea Saving Humans
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