Ferragosto di sangue
Il seguente articolo dci è stato inviato da Torquato Tardilli, già Ambasciatore d'Italia in Tanzania e Comore (1993-1997), nel Regno dell'Arabia Saudita (2000-2003) e in Angola e nella Repubblica di São Tomé e Príncipe (2005-2009), il16 agosto.
I cristiani, praticamente tutto l’Occidente, hanno onorato il 15 agosto, secondo una tradizione risalente al VII secolo, l’assunzione in cielo di Maria, madre di Gesù, la mater dolorosa per eccellenza, che vide torturare e uccidere, tra atroci sofferenze, il figlio innocente per ordine di truci nemici della pietà e della verità.
Ma anziché ricordare con mestizia e in modo penitenziale il dolore di Maria i cosiddetti cristiani di oggi hanno fatto rivivere la festa più pagana del calendario, intitolata alle ferie di Augusto, coincidente con la fine dei lavori agricoli della mietitura, nel modo più spensierato possibile. Al mare, in montagna, al lago o nella città vuota e più amichevole, sono rimasti incuranti delle migliaia, decine di migliaia di madri dolorose della Palestina che vedono ogni giorno trucidare i loro figli innocenti dalle soldataglie agli ordini di Erode del XXI secolo.
È una contabilità orribile, riferita dagli organi di informazione che cinicamente, ogni giorno, danno il numero dei morti ammazzati con minore pathos di quello espresso nel riferire i millimetri di pioggia. Morti ammazzati in fila per il pane o in misere tendopoli, o in scuole e ospedali.
Il cardinale Zuppi si è recato a Marzabotto, simbolo della barbarie nazista, per ricordare i nomi dei quindicimila bambini palestinesi vittime della barbarie israeliana.
Eppure dalla nostra Presidente del Consiglio, che si professa madre cristiana, non è ancora venuta nessuna condanna esplicita, nessun atto sanzionatorio verso Israele, verso il suo Governo al quale continua a vendere armi e con il quale continua ad intrattenere rapporti sempre più intensi con interessi anche oscuri.
Stessa cosa da parte del vice premier titolare della politica estera, e perciò doppiamente responsabile, che anziché fare proposte in sede europea e ONU per condannare la barbarie e i propositi colonialisti di ministri che imitano la politica nazista, si limita a dire di non condividere la politica israeliana e lavarsi la coscienza con la dichiarazione di accoglienza di una trentina di bambini palestinesi bisognosi di cure e lanci paracadutati di cibo e medicinali.
Poteva mancare in questa gara di ipocrisia l’altro vice premier, quello che va ai comizi con il crocifisso in mano e che fa una battaglia per il presepe nelle scuole? No certo. Il capo leghista si vanta di dare il benvenuto a Netanyahu, grondante di sangue, ricercato dalla corte penale internazionale come criminale di guerra.
La società civile non tollera che questi politici, seguiti da idioti plaudenti, infanghino con il loro cinismo, l’ipocrisia, l’indifferenza di cui fanno sfoggio, l’onore, la rispettabilità, l’umanità, la tolleranza che sono caratteristiche del popolo italiano.
*Immagine generata da IA
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