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Da "Famiglia Cristiana" parole durissime contro Netanyahu e la sua guerra

Nella rubrica “Colloqui con il Padre”, pubblicata sul n. 21 /2025 di Famiglia Cristiana, il direttore don Stefano Stimamiglio risponde all’inquietudine dei lettori sul massacro dei civili a Gaza con fermezza senza mezzi termini.

Un lettore di Acireale (CT) parla di una guerra «che ha massacrato senza pietà, anzi con cieco odio, più di 60 mila persone, tra cui donne e bambini», di case, ospedali, scuole e chiese bombardate, del «deliberato intento di fare scappare i palestinesi dalla loro terra per lasciarla ai coloni». Un altro lettore, questa volta di Galliera Veneta (PD), recupera la soluzione “due popoli e due Stati” per proporre la nascita di un “terzo” Stato dove possano trovare cittadinanza «tutti coloro, ebrei e palestinesi, che rifiutano la violenza e decideranno di far vivere un futuro dignitoso ai propri figli, seppellendo per sempre odio e armi».

Il direttore – dopo aver ricordato che «Dio è morto anche accanto a ogni ebreo massacrato il 7 ottobre 2023 sotto i colpi disumani dei terroristi di Hamas o morto in cattività nei tunnel di Gaza» – ammette che l’operazione militare di Israele «ha raggiunto un livello di disumanità senza precedenti alle nostre latitudini in tempi recenti», e avverte: «Ci stiamo anestetizzando rispetto a questa tragedia, che viviamo indifferenti, come fosse un film». Secondo Stimamiglio «nessuno può più giustificare questo eccidio sistematico di innocenti in nome della sconfitta dei terroristi di Hamas, un mix mortale di bombe e riduzione alla fame di migliaia di innocenti a Gaza da parte del regime di Netanyahu», che intende portare avanti all’infinito questa guerra per restare al potere. Critica poi la posizione tiepida «dei Paesi arabi che preferiscono fare affari d’oro con Trump che difendere i loro fratelli di fede» e le «felpate critiche che vengono dalle cancellerie europee», sottolineando che il senso di umanità e il diritto internazionale sono ormai «cose superate». Il direttore lancia accuse mirate a Netanyahu e al suo governo «di ultradestra, messianista, disposto a ogni cosa pur di realizzare il sogno della conquista della Terra promessa e risolvere con le cattive la questione palestinese. Cacciando chi lì ci abita da secoli e facendo strame di ogni principio minimo di umanità». A Gaza come in Cisgiordania, dove «l’aggressività dei coloni israeliani rosicchia terreno giorno dopo giorno ai palestinesi».

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