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Mediterranea: «Militari del governo di Tripoli sono trafficanti di esseri umani: abbiamo le prove»

Mediterranea: «Militari del governo di Tripoli sono trafficanti di esseri umani: abbiamo le prove»

ROMA-ADISTA. «Questa volta ci sono prove video e fotografiche che non possono essere occultate: i trafficanti libici che hanno gettato con la violenza in alto mare, davanti alla nostra nave di soccorso, dieci giovani profughi, sequestrati da tempo nei lager, appartengono agli apparati militari del governo di Tripoli e sono soldati della famigerata 111ma Brigata, comandata dal potente viceministro alla Difesa del governo Dbeibah». È quanto denuncia l’ong Mediterranea Saving Humans

«Lo abbiamo sempre saputo che la cosiddetta “guardia costiera libica” altro non è che una copertura costruita in particolare dai servizi segreti italiani, per bande di criminali come Almasri, e che la sua funzione è quella di una “polizia di frontiera” illegale, adibita alla cattura e alla deportazione dal mare di esseri umani, donne uomini e bambini, in aperta violazione delle convenzioni internazionali e di ogni principio di umanità – prosegue l’ong –. Il governo italiano sostiene e finanzia da anni una struttura criminale e offre anche copertura politica a queste centrali del traffico di petrolio, armi, droga, e persone. Gli “scafisti” sono i boss che il ministro dell’Interno italiano riceve al Viminale, quelli della “proficua collaborazione”, come viene definita dai comunicati ufficiali del governo. I sopravvissuti che abbiamo soccorso hanno raccontato anche di quattro ragazzi che erano con loro, ammazzati poco dopo la partenza. Il ministro Piantedosi ci ha punito non certo perché abbiamo giustamente rispettato la Convenzione di Amburgo, che obbliga a far sbarcare nel porto più vicino i naufraghi, e con la minima deviazione di rotta (la nostra è il Mediterraneo centrale, dove operiamo per salvare vite), ma perché siamo testimoni.

Hanno paura, come l'hanno avuta con Almasri, di quello che potrebbe venire fuori in un processo rispetto alla complicità con ricercati per crimini contro l’umanità. È il motivo per il quale dal 2019 siamo spiati dai servizi segreti, e con questo governo, con l’uso di un software militare come Paragon Graphite.

Ma stavolta li abbiamo fotografati e filmati, siamo risaliti alle loro identità, sappiamo chi sono.  Abbiamo inviato anche alla Corte Penale Internazionale tutto il materiale, e alla sbarra stavolta dovrebbero andare non solo i criminali dei lager e delle fosse comuni, ma anche chi li protegge e chi li finanzia. Diranno, come a Norimberga, che era “ragion di Stato”?».

 

Foto Mediterranea Saving Humans

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