UN ATTO CHE NON RENDE GIUSTIZIA AGLI INDIGENI DEL CHIAPAS. IL COMMENTO DI UN TEOLOGO MESSICANO
Tratto da: Adista Documenti n° 24 del 25/03/2006
DOC-1716. SAN CRISTÓBAL DE LASA CASAS-ADISTA. L'obiettivo è quello di cancellare ogni traccia di teologia india, di Chiesa autoctona, di diaconato indigeno, di spazzare via ogni cosa che evochi il lavoro pastorale di Samuel Ruiz: un'offensiva durissima contro la diocesi di San Cristóbal, condotta anche per mezzo di opuscoli firmati da gruppi sconosciuti e rilanciati dalla stampa messicana di destra. Partito mons. Ruiz, trasferito il suo caoadiutore con diritto di successione, mons. Vera Lopez, all'altro lato del Paese - spedito ai confini con gli Stati Uniti, a Saltillo -, gli attacchi si concentrano ora sull'attuale vescovo, Felipe Arizmendi, sospettato di voler portare avanti il progetto di Chiesa autoctona avviato dal predecessore, e contro i maggiori rappresentanti della teologia india, a partire da Eleazar López, sospeso dal Centro Nazionale di Aiuto alle Missioni Indigene (Cenami), dopo una lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede in cui si esprimevano dubbi riguardo all'ortodossia del teologo. Il caso di p. Eleazar, che nel frattempo è stato incaricato di una parrocchia nella diocesi di Tehuantepec, è attualmente sotto l'esame di una Commissione ad hoc della Conferenza dell'episcopato messicano. Di fronte all'ultimo provvedimento vaticano in materia di diaconato indigeno, Eleazar López ha espresso la sua posizione nell'articolo che riportiamo qui di seguito, in una nostra traduzione dallo spagnolo. (c. f.)
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