Nessun articolo nel carrello

POTERI, MAFIE E CONTROPOTERI: GIUSTIZIA E DEMOCRAZIA INTERROGANO LA CHIESA ITALIANA - NUMERO UNICO CON GLI ATTI DEL CONVEGNO "LEGALITA', QUESTIONE MORALE, CULTURA DELLA GIUSTIZIA: IL RUOLO DEL CATTOLICESIMO ITALIANO" (ROMA 24/02/2006)

Tratto da: Adista Documenti n° 26 del 01/04/2006

È l'Italia della ‘controriforma' che sta arrivando, stremata e cupa, alla soglia del 9 aprile. L'Italia in preda sempre a qualche ridefinizione spacciata per ‘riforma' e che in realtà manda in scena pessime repliche di uno spettacolo già visto: lo spettacolo del potere che nega l'unica vera riforma repubblicana, quella voluta dalla Costituzione contro l'impianto fascista - cioè autoritario, criminale e populista - del potere stesso.

Basta pensare alla ‘riforma' costituzionale, appunto, e a quella elettorale che questo governo ha licenziato alla fine, a suggello di un'intera legislatura dedita a contro-leggi studiate a vantaggio del ceto governativo e dei suoi accoliti. Per non parlare della controriforma dell'ordinamento giudiziario, seguita alla sistematica delegittimazione della magistratura, intesa come unica smagliatura di indipendenza nella costrizione ferrea della corsa alla legge disuguale per pochi.

Ma se le parole hanno ancora un senso, dovrebbe saltare agli occhi la vera questione cattolica del nostro Paese, ovvero quella che non c'è, e che dovrebbe invece esserci ed esprimersi nella lotta da parte del cattolicesimo democratico per il senso e la prassi della giustizia come cifra della cittadinanza democratica.

Ciclicamente, infatti, in Italia si torna a parlare di cattolicesimo politico quando scoppiano le cosiddette questioni ‘etiche' (riguardanti sempre veti clericali sulla morale sessuale, familiare, ed ‘embrionale'), che puntualmente riaprono una rinnovata edizione della questione cattolica, intesa come ‘etica di scambio' tra gerarchia cattolica e ceti politici conservatori in cerca di consenso a poco prezzo e ‘benedetto'.

Nel mentre, l'opacità, quando non l'assenza, della incidenza cattolica sulle grandi questioni relative all'ethos pubblico.

Ciò interpella sicuramente il laicato cattolico, muto di fronte alle prese di posizione di una Cei che parla nell'agone pubblico italiano anche per i laici, al posto dei laici, e che si schiera contro i Pacs, come fossero questione di vita o di morte, ma non dice una parola davvero incidente, davvero significativa, ad esempio su cattolicissimi candidati indagati o processati per mafia o favoreggiamento alla mafia, o indagati e processati per corruzione della vita pubblica e ladrocinio di pubblico denaro.

Che non dice una parola su leggi fatte ad uso e consumo del capo del governo e dei suoi sodali, che non dice una parola su leggi studiate per impedire a magistrati indipendenti di continuare a lavorare perché la legge sia uguale per tutti.

Da più parti nel mondo cattolico di base, nel mondo cattolico conciliare, sale però la richiesta di interrogarsi pubblicamente su tutto ciò.

Una richiesta, in particolare, che Adista ha raccolto dopo la pubblicazione sul n.88/05 dell'intervista al Procuratore aggiunto di Palermo, Roberto Scarpinato, dove la mafia smette di vestire solo panni siciliani e si presenta nella sua dimensione di questione nazionale, democratica, prioritaria: la questione della criminalità del potere e del silenzio o assenso della Chiesa verso tale potere, della Chiesa incapace dell'etica della scelta.

Di qui l'incontro pubblico promosso a Roma il 24 febbraio, da Adista, Libera, MicroMega, Narcomafie, Segno su: Legalità, questione morale, cultura della giustizia: il ruolo del cattolicesimo italiano.

Un convegno voluto proprio perché il tema della giustizia è da anni ormai al centro del mirino mediatico-politico. E con questo convegno si è voluto far uscire questo tema sia dalla dimensione mediatica che da quella specialistica per coglierlo nella sua portata generale, ovvero nella sua portata culturale, sociale e politica. Per coglierlo cioè nel suo essere questione fondamentale di cittadinanza.

Tema colto, in particolare, attraverso l'angolo visuale delle mafie e dei poteri criminali. Ma, come si diceva, proprio per cogliere le mafie dentro la questione della crisi democratica che attraversa il nostro Paese. Perché ormai è certo che la mafia esiste: tutti lo dicono, dalle reti Mediaset agli avvocati garantisti della Cdl, ai cattolici presidenti di Regione processati per favoreggiamento mafioso. Tutti ne parlano come di cosa brutta, sporca e cattiva; ma nessuno la riconosce come ‘cosa nostra'. Esiste dunque la mafia italiana, ma è orfana. Anche per riconoscerle una famiglia occorre dunque continuare a tenere desta l'attenzione sulla legalità democratica. Di seguito gli atti del convegno, attraverso le relazioni di (in ordine di intervento): Nino Fasullo, Direttore della Rivista palermitana Segno; Pietro Scoppola, Professore emerito di Storia contemporanea Università "La Sapienza" di Roma; Giovanni Mazzillo, Ordinario di Teologia alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale; Roberto Scarpinato, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Palermo. (maria rita rendeù)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.