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L'ALTRO MONDO POSSIBILE HA UN CUORE INDIGENO. IN BRASILE V INCONTRO CONTINENTALE DI TEOLOGIA INDIA

Tratto da: Adista Documenti n° 38 del 20/05/2006

DOC-1743. MANAUS-ADISTA. Hanno molto da insegnare i popoli indigeni agli altri popoli del mondo. Per chi, in Occidente, è realmente capace di ascolto, è davvero una parola autorevole quella che la teologia india, avversata in Vaticano, sa esprimere sulla morte, sulla resurrezione, sul pluralismo religioso, sull'immagine di Dio, sulla cura amorevole del nostro pianeta. Una parola che ricorda a tutti che siamo stati immessi, "seminati", nella storia "per dare gioia e pienezza al mondo e non per farlo appassire e per distruggerlo".

A questa riserva di millenaria saggezza hanno attinto i partecipanti al V Incontro Continentale di Teologia India, svoltosi a Manaus, in Brasile, dal 21 al 26 aprile: 180 persone provenienti dalle Ande, dal Cono Sud, dal Centroamerica e dai Caraibi, in rappresentanza di una cinquantina di popoli indigeni, con la presenza di teologi (come il messicano Eleazar Lopez e il brasiliano Paulo Suess) e di vescovi (mons. Gianfranco Masserdotti, presidente del Cimi, il Consiglio Indigenista Missionario del Brasile; mons. Roque Paloschi, vescovo di Roraima; mons. Luiz Soares Vieira e mons. Sebastião Bandeira Coelho, rispettivamente vescovo ordinario e vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Manaus, mons. Felipe Arizmendi, vescovo di San Cristóbal de las Casas, in Chiapas; mons. Rodolfo Valenzuela, vescovo di Vera Paz, in Guatemala; mons. Lucio Alfert, vescovo di Pilcomayo, in Paraguay). Un incontro che, a fronte dell'incomprensione mostrata all'interno della Chiesa nei confronti del processo della teologia indigena (il cui caso più emblematico è oggi rappresentato dal divieto imposto alla diocesi di San Cristóbal de las Casas di ordinare nuovi diaconi indigeni; v. Adista nn. 30 e 34/06), ha ribadito l'importanza del dialogo con l'istituzione ecclesiastica, riaffermando però al tempo stesso la necessità di riconoscere la parzialità e l'incompletezza di ogni espressione culturale e teologica dell'esperienza di Dio.

Di seguito il messaggio conclusivo dell'incontro, in una nostra traduzione dallo spagnolo (c.f.).

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