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IMBARAZZO IN VATICANO PER IL MONSIGNORE FERMATO A VALLE GIULIA. GIALLO SUL COMUNICATO

Tratto da: Adista Notizie n° 39 del 27/05/2006

33403. ROMA-ADISTA. Nottata movimentata per un monsignore della Curia romana che, sorpreso dalla polizia a Valle Giulia (zona storica della prostituzione maschile della Capitale), prima fugge e poi, una volta raggiunto dalla volante, aggredisce gli agenti che lo avevano fermato.

L'episodio risale alla notte fra giovedì e venerdì 11-12 maggio. Una pattuglia in borghese della squadra mobile in servizio a Valle Giulia (un'area fra Villa borghese e l'omonima facoltà di Architettura, nota prima come ‘epicentro' del ‘68 romano e poi come luogo privilegiato della prostituzione maschile della Capitale) sorprende a bordo della sua automobile il 48enne C. B., monsignore in servizio presso la Segreteria di Stato vaticana e residente nella Casa di Santa Marta (la stessa che ospitò i cardinali durante l'ultimo Conclave); appena gli agenti tentano di fermarlo per i controlli di rito, il prelato – che aveva riposto l'abito talare nella vettura – fugge precipitosamente tamponando tre autovetture e poi, quando i poliziotti lo raggiungono, li aggredisce violentemente, costringendoli a farsi medicare in ospedale. Il monsignore, denunciato alla Procura di Roma per oltraggio e resistenza a pubblici ufficiali, avrebbe ammesso (come riportato da diversi organi di stampa) che si trovava in quella zona per incontrare "solo maggiorenni e non minorenni".

Appena la notizia è apparsa sui giornali, il 14 maggio (fra gli altri su "la Repubblica", "Il Corriere della Sera", "Il Giornale", "Il Tempo" e "La Padania") la Sala Stampa vaticana ha emesso il seguente comunicato: "Assunte le necessarie informazioni presso la Segreteria di Stato, questa Sala Stampa è in grado di precisare che le notizie diffuse stamani dai giornali circa un ecclesiastico in servizio in Vaticano sono totalmente prive di fondamento". "È da prevedere che si adiranno le vie legali contro chi ha contribuito a diffamare il buon nome di detto funzionario". Poche ore dopo, però, il comunicato viene fatto sparire dal sito internet della Sala Stampa (dove vengono sistematicamente archiviati tutti i comunicati e i documenti ufficiali vaticani). E anche nei corridoi della Curia romana il fronte appare diviso fra "colpevolisti" e "innocentisti", cioè fra coloro che ritengono che mons. C.B. si trovasse effettivamente di notte a Valle Giulia per un incontro clandestino a luci rosse, e coloro che invece pensano che il loro confratello fosse lì per caso e, temendo che i poliziotti in borghese fossero in realtà dei malintenzionati che intendevano aggredirlo, si fosse spaventato e fosse poi fuggito.

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