Nessun articolo nel carrello

FUORIROTTA 1994

Tratto da: Adista Notizie n° 63 del 22/09/2007

Grandi manovre politico-elettorali seguono l’introduzione del sistema maggioritario e l’indizione di elezioni anticipate per il 16 marzo. Già il 5 gennaio Mario Segni aveva presentato il Patto per l'Italia uscendo dalla Democrazia Cristiana, dentro la quale si acuivano le divergenze tra la destra del partito (Casini, Mastella, D’Onofrio) e la maggioranza legata al segretario Martinazzoli. Alla fine è scissione: i fuoriusciti creano il Ccd (Centro Cristiano Democratico), mentre Martinazzoli scioglie la Dc per dare di nuovo vita al Partito Popolare Italiano di don Sturzo. Anche alla sua sinistra, qualche mese prima, la Dc aveva subito una scissione, con l’uscita di un gruppo guidato da Ermanno Gorrieri che aveva fondato i Cristiano Sociali. A destra, Fini si accorge che il partito neofascista, così com’è, è impresentabile per il nuovo schieramento di destra cui Berlusconi sta lavorando da mesi. Così, il 22 gennaio, l’Msi entra in un contenitore politico più grande, Alleanza Nazionale, con l’idea (fallita) di accogliervi altri spezzoni di destra italiana. Poi, il 26 gennaio, nel celebre discorso della "discesa in campo" andato in onda su tutte le reti Fininvest, Berlusconi annuncia la nascita di un nuovo movimento, Forza Italia (pieno di ex Dc ed ex Psi), il cui programma elettorale ricalca, in parecchi punti, il “Piano di rinascita democratica” della P2 di Gelli. Se ne accorge perfettamente Giuseppe Dossetti, che dopo anni di silenzio esprime pubblicamente la propria preoccupazione per i propositi di stravolgimento della Costituzione repubblicana provenienti da destra, promuovendo la nascita, in tutta Italia, di comitati a difesa della nostra Carta. Secondo molti autorevoli esponenti della sinistra, il cartello elettorale dei “Progressisti” (formato da Pds, Verdi, Alleanza Democratica, Cristiano Sociali, La Rete, Rifondazione Comunista e alcuni spezzoni del Psi), non avrebbe dovuto avere problemi ad ottenere la vittoria. Ma quella che il segretario del Pds Occhetto aveva definito “gioiosa macchina da guerra” si sgretola di fronte al blocco delle destre reazionarie (Lega, Forza Italia, Alleanza Nazionale, Ccd) guidate da Berlusconi: dalle urne, il Polo delle Libertà e del Buon Governo esce infatti col 42,8% dei consensi; il centro formato dal Ppi e dal Patto Segni col 7,3%; i Progressisti solo con il 33,8%. Alle elezioni europee (giugno) va anche peggio. Occhetto lascia la segreteria del Pds a Massimo D’Alema. Il governo Berlusconi, con 5 ministri fascisti, non ha però vita lunga né facile, nonostante il card. Ruini gli conceda subito un’ampia apertura di credito (dopo aver sostenuto in campagna elettorale il polo di centro). Visto con crescente preoccupazione da molti osservatori internazionali, l’esecutivo, per avere la maggioranza al Senato, è costretto a “cooptare” 5 senatori dagli altri schieramenti. Ma la sua politica suscita la reazione della piazza: il 14 ottobre si svolge lo sciopero generale contro la riforma delle pensioni del ministro del Tesoro Dini. Poi, il 12 novembre, a Roma, più di un milione marcia contro la legge finanziaria. È il più grande corteo del dopoguerra. Anche la Lega, pressata dalla base, è contraria alla riforma. E il 22 dicembre, dopo soli 9 mesi, il governo cade.Anche nel mondo il ‘94 è un anno di forti trasformazioni. Il primo gennaio, in Chiapas (Messico), gli indios, guidati dal subcomandante Marcos, insorgono, occupando molti centri abitati e denunciando in un proclama la drammatica situazione del loro popolo. Il 20 marzo, a Mogadiscio (Somalia), in un agguato di cui tuttora non si conoscono responsabili e mandanti, vengono uccisi la giornalista del tg3 Ilaria Alpi e il cameraman Miran Hrovatin: si erano imbattuti nel traffico internazionale di rifiuti tossici e radioattivi in partenza ed in transito dall'Italia. Esplode ad aprile la guerra civile tra etnie hutu e tutsi in Rwanda: i massacri, sulla base di liste etniche preparate da tempo, in poco più di tre mesi fanno 800 mila vittime (soprattutto tutsi). L’Onu, presente nel Paese, resta a guardare. L’11 dicembre, inizia l'intervento militare russo in Cecenia. Qualche buona notizia: il 6 maggio, grazie alle indagini di un giornalista argentino, viene scoperto a Bariloche Erich Priebke, fra i nazisti responsabili della strage delle Fosse Ardeatine. Il 10 maggio Nelson Mandela diventa presidente del Sudafrica. Dopo 46 anni di guerra, il 26 ottobre, Israele firma con la Giordania un accordo di pace.Il Vaticano dedica particolare “attenzione” alla questione delle donne. La Cdf boccia infatti la traduzione inglese del Nuovo Catechismo perché essa adotta un linguaggio troppo "femminista" ed "inclusivo". Il 22 maggio, con la lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis il papa dichiara che "la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale, e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli". La Cdf interviene poi per bloccare la nomina della teologa cattolica Teresa Berger (considerata troppo femminista) alla cattedra di Liturgia della Facoltà teologica di Bochum, in Germania. L'episcopato africano aveva chiesto fin dal 1977 di poter organizzare un concilio africano. Ma ottiene (aprile-maggio ‘94) solo un Sinodo, che per di più non si svolge in Africa, ma in Vaticano, affinché il controllo sui vescovi sia più efficace. Dopo l’omicidio mafioso, il 15 settembre ‘93 a Palermo (il giorno del suo 56° compleanno), di don Pino Puglisi, un altro sacerdote impegnato per il riscatto umano e civile del suo popolo viene ammazzato: è don Giuseppe Diana, freddato dalla camorra il 19 marzo nella sacrestia della chiesa di cui era parroco, a Casal di Principe, nell'agro aversano. Si stava preparando a celebrare la messa. (v. g.)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.