Nessun articolo nel carrello

ROMERO D'AFRICA

- UN COMMOSSO RICORDO DELL’ARCIVESCOVO DI BUKAVU MONS. MUNZIHIRWA, NELL’UNDICESIMO ANNIVERSARIO DEL SUO ASSASSINIO

Tratto da: Adista Contesti n° 80 del 17/11/2007

Questo articolo di Pilar Calvo è stato pubblicato sul bollettino di attualità africana "Umoya.org". Titolo originale: "XI anniversario del asesinato del obispo Munzihirwa"

Il 29 ottobre 1996, al tramonto, morì, raggiunto da un proiettile alla nuca, monsignor Christopher Munzihirwa, arcivescovo di Bukavu (Repubblica del Congo), martire della speranza. Ad ucciderlo furono vari soldati ruandesi che obbedivano ad ordini tassativi.Se ricordare vuol dire passare di nuovo per il cuore, la memoria di lui ci trasporta nella vita di un uomo che "amò il suo popolo con passione". Tre furono i valori che presiedettero alla sua vita:nella sua totale indipendenza dal potere politico, denunciò con libertà e coraggio le ingiustizie che subiva il suo popolo. Il suo atteggiamento e la sua parola non furono mai neutrali;visse come il Maestro la fraternità, frutto di un amore senza limiti che non distingueva fra le etnie e le classi. Fu la voce dei senzavoce, grido nel silenzio;subì il martirio, conseguenza della sua irriducibile volontà di restare al fianco di coloro che soffrivano. Immensamente coerente, pagò con il sangue la sua coraggiosa scommessa per la pace e la libertà.Dal 1993, quando fu eletto pastore del suo popolo, il suo percorso e la sua fedeltà evangelica si fecero sempre più radicali al servizio dei più deboli. Ebbe in sorte di vivere la drammatica situazione che nel 1994 soffrì il Paese vicino, il Rwanda, a causa della quale la sua diocesi vide giungere una ondata immensa di rifugiati ruandesi. Toccato profondamente da tanto dolore, si considerò pastore e fratello di tutti.Denunciò il regime di terrore imposto dal Fronte Patriottico Ruandese (Fpr) che impediva il rientro dei rifugiati. Rilevò e denunciò l’immobilità dell’Onu e della comunità internazionale nel porre un freno al dramma umano che si stava vivendo. Denunciò con forza e chiarezza la complicità e l’appoggio tacito delle potenze occidentali alla politica repressiva del governo del Rwanda e, quando questo invase il Kivu, alzò forte la sua voce, ma i suoi richiami non ebbero risposta. Anzi, in quei giorni gli Stati Uniti ottennero che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu togliesse al Rwanda l’embargo di armi, di modo che il regime di Kigali poté consolidare ancor più il suo potere militare.Al coraggioso pastore, sostenuto dalla fede, dalla calma e dalla fermezza, non rimaneva che la testimonianza e la forza della parola che proclamava la verità davanti al mondo. Insieme alla coerenza della sua vita, le lettere, le omelie, i messaggi che ha lasciato sono un riferimento obbligato per penetrare e comprendere il suo essere. Hanno messo fine alla vita di un uomo il cui unico delitto era stato la fedeltà alla sequela di Cristo, la difesa della verità e dei diritti dei perseguitati.Ai suoi fedeli di Bukavu diceva: "I veri discepoli di Cristo non possono dichiararsi tali se non hanno il coraggio di essere servitori di tutti senza esclusioni, e se non si sentono solidali con tutti i poveri. Se dei rifugiati bussano alla nostra porta, dobbiamo creare un clima di compassione, fonte di aiuto reciproco".Oggi più che mai, celebrare l’XI anniversario della sua morte deve essere per noi di stimolo per seguire le sue orme, rendendo vive le sue parole: "Rimaniamo fermi nella fede, Dio non ci abbandonerà se noi ci impegniamo a rispettare la vita delle persone, qualsiasi sia la loro etnia".

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.