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TAGLI A SENSO UNICO. APPROVATE DUE MOZIONI DI PDL E UDC PER RESTITUIRE I FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PRIVATE

Tratto da: Adista Notizie n° 55 del 23/05/2009

35013. ROMA-ADISTA. Aumentare i finanziamenti alle scuole private, dopo aver già abbondantemente tagliato risorse economiche e personali alla scuola statale. È quanto chiedono al governo, in due distinte mozioni approvate dalla Camera dei deputati lo scorso 6 maggio, i parlamentari del Popolo della Libertà e dell’Unione di Centro, i quali iniziano così con largo anticipo – insieme peraltro al mai allentato pressing della Conferenza episcopale italiana – a premere sul ministro dell’Economia Giulio Tremonti perché nella prossima legge finanziaria non penalizzi gli istituti privati. Nella finanziaria 2009, infatti, alle scuole paritarie vennero tolti poco più di 13 milioni di euro (in realtà, nelle intenzioni del ministro sarebbero dovuti essere molti di più, oltre 133, ma le proteste dei vescovi lo costrinsero ad una repentina marcia indietro, v. Adista n. 88/08). Una cifra irrisoria se paragonata alla “cura da cavallo” imposta alla scuola statale – tagli per 8 miliardi di euro, quasi un quarto del bilancio complessivo (v. Adista n. 77/08) –, ma pur sempre denaro che i parlamentari del centro-destra ora rivendicano, e maggiorato, per le scuole private.

La mozione presentata da Pdl e Lega (primi firmatari i capigruppo Fabrizio Cicchitto e Roberto Cota) chiede al governo di “realizzare interventi volti a facilitare e promuovere le condizioni per l’effettiva libertà di scelta educativa delle famiglie fra scuole statali e paritarie” – uno dei cavalli di battaglia della Cei – e di “recuperare le risorse mancanti affinché la situazione dei finanziamenti alla scuola paritaria per il 2009 ammonti sostanzialmente a quelli assegnati nell’esercizio finanziario 2008”, cioè circa 500 milioni di euro. La mozione indica, anche, le modalità con cui restituire il “maltolto”: buoni scuola “per la copertura, in tutto o in parte, dei costi di iscrizione e di frequenza in scuole paritarie” e detrazioni fiscali a favore delle famiglie che iscrivono i figli presso scuole paritarie “in misura adeguata – si legge nel testo approvato – a ridurre significativamente gli oneri e calibrate a scalare per le famiglie con i redditi più bassi”.

La mozione targata Udc, piuttosto simile a quella di maggioranza, impegna il governo “a garantire la certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione delle risorse per le scuole paritarie e l’equivalenza con le altre istituzioni formative, anche europee” e “ad adottare iniziative per prevedere in tempi rapidi il ripristino integrale delle risorse sottratte alle scuole paritarie dalla manovra economica”. Inoltre chiede un impegno concreto perché vengano adottati “provvedimenti volti a garantire un’effettiva libertà di scelta della scuola da parte delle famiglie” anche attraverso la previsione di “strumenti di finanziamento alle famiglie per la scelta della scuola nell’ambito del sistema nazionale di istruzione”: occorre “ripristinare per il 2009 – si legge nella richiesta dei deputati di Pierferdinando Casini – il finanziamento di 240 milioni di euro per il sistema di istruzione e formazione professionale, recuperando, inoltre, i 440 milioni di euro relativi ai due anni precedenti".

Approvata, con l’assenso del governo, anche una mozione dell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, che, in maniera non esplicita come le precedenti ma non non meno pericolosa per la scuola statale, punta invece tutto sul principio di sussidiarietà: chiede all’esecutivo d’impegnarsi ad “intervenire per garantire l’efficienza scolastica a tutti i livelli ed il ruolo di aggregazione sociale e civile svolto dal sistema formativo italiano” e “a sostenere lo sviluppo dell’iniziativa privata nel settore formativo”.

Bocciata invece una mozione del Partito Democratico che chiedeva di “ripristinare tutte le risorse per le scuole paritarie e gli enti locali” ma anche “le somme destinate alla scuola pubblica decurtate con la finanziaria” del governo Berlusconi. (l. k.)

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