Nessun articolo nel carrello

Somalia chiama Italia

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 69 del 20/06/2009

Mentre Gheddafi arrivava a Roma, scatenando non pochi conflitti politici, si teneva nella stessa città un incontro per nulla meno importante. Anzi. Il 9 e 10 giugno si è riunito il Gruppo Internazionale di Contatto per la Somalia (GIC). La Somalia è allo sbando da 18 anni. L’Italia, che già alla fine dell’800 vi mise piede creandovi un protettorato, e poi la tenne come colonia, e infine la governò in amministrazione fiduciaria dal 1949 al 1960, anno della sua indipendenza, non se ne è più interessata in modo serio, con un effettivo e costante coinvolgimento delle sue istituzioni e della società civile (la stessa diaspora somala, da molti anni presente in Italia, non è mai stata valorizzata).

Oggi la Somalia è uno degli stati più instabili e insicuri del mondo. In particolare, è dal 1991, quando fu rovesciata la dittatura del generale Siad Barre e fu proclamata la repubblica, che la Somalia è alla mercè di fazioni contrapposte (i “signori della guerra”). La missione di peacekeeping dell’Onu, “Restore hope”, cui partecipò anche l’Italia, fallì, dopo la radicalizzazione dello scontro voluta dal contingente americano.

Nel 2004 si formò un governo di transizione sostenuto dalla vicina Etiopia, che però venne presto abbattuto dalle cosiddette Corti islamiche, una formazione a maggioranza fondamentalista sostenuta dall’Iran e dalla Libia. Un nuovo intervento dell’Etiopia nel 2007 acutizza la crisi, con un alto numero di vittime e decine di migliaia di profughi. Il paese è dilaniato. La siccità esaspera condizioni di vita della popolazione già pesantissime. È emergenza umanitaria. Riprende e si rafforza la presenza islamista, che apre le porte anche ai gruppi terroristici di Al Qaeda. Nasce anche il fenomeno dapprima sottovalutato della pirateria, che in breve tempo porta al sequestro di decine di navi e marinai (tra cui una decina di italiani ancora non liberati). Nel gennaio di quest’anno, le truppe etiopi, di fronte alla crescente resistenza islamista, abbandonano il paese.

Dalle file dei gruppi islamici meno estremisti viene eletto presidente di un nuovo governo federale somalo di transizione il quarantacinquenne Sharif Sheikh Ahmed.

La comunità internazionale e la stessa Unione africana attraverso Amisom (la Missione di pace dell’Unione africana in Somalia) stanno cercando con estrema difficoltà una strada per aiutare le forze sociali e politiche del paese a trovare le condizioni di un dialogo autentico che porti alla stabilità.

Il nuovo presidente somalo, Sheikh Ahmed, avrebbe dovuto essere in Italia per la riunione del Gruppo Internazionale di contatto, ma una nuova offensiva, scatenata all’inizio di maggio dai gruppi islamici radicali, lo ha trattenuto a Mogadiscio.

In attesa di conoscere compiutamente i risultati dell’incontro di Roma del 9 e 10 giugno (condotto a porte chiuse, presieduto dal rappresentante speciale del segretario dell’Onu, e con la presenza di rappresentanti di Unione europea, Unione africana e i principali paesi attivi sullo scenario internazionale tra cui l’Italia), pubblichiamo la sintesi di un ampio documento redatto alla vigilia dell’incontro da Nino Sergi, segretario generale della ong Intersos che da quasi vent’anni opera in Somalia.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.