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Firenze 2 Un nuovo appuntamento a Napoli

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 31 del 17/04/2010

Prosegue il percorso dell’iniziativa ispirata al motto paolino Il Vangelo che abbiamo ricevuto. Dopo i due incontri di Firenze (maggio 2009/febbraio 2010), un nuovo appuntamento a Napoli, questa volta, dal 17 al 19 settembre prossimi. Non più per una sola giornata ma, com’era negli auspici, per una “due giorni”.

L’incontro prende ispirazione e ruoterà attorno a una celebre indicazione di Dietrich Bonhoeffer – “Pregare e fare ciò che è giusto fra gli uomini” – enunciata nel maggio 1944, nello scritto dal carcere nazista Pensieri per il battesimo di Dwr (in Resistenza e Resa, Queriniana, Brescia 2002, p. 406). Il programma della due giorni, tuttora in corso di perfezionamento, prevede quattro sessioni tematiche. La prima, nel pomeriggio e nel dopo cena del venerdì, sarà dedicata a uno sguardo immediato e diretto sulla situazione – per tanti versi allarmante e drammatica – della società e della Chiesa in Italia. Tre le prospettive specifiche di riflessione e di confronto: (a) il vulnus alla Costituzione come provocazione per i credenti; (b) le reazioni della Chiesa italiana; (c) il Concilio tradito. A differenza dei precedenti incontri, aperti da una riflessione teologica, il percorso prenderà avvio, in sintonia con l’ispirazione del testo bonhoefferiano, dalla dura realtà – civile ed ecclesiale – con cui la coscienza dei credenti è chiamata oggi a confrontarsi, come singoli e come comunità.

La seconda sessione, la mattina del sabato, verterà interamente sulla meditazione e la comprensione dell’enunciato di Bonhoeffer, nella prospettiva della sua ricerca teologica, illuminata da scelte storicamente discriminanti nel tragico contesto della Germania nazista e da una testimonianza di fede fino alla messa in gioco della vita stessa. Si tenterà infine, nelle due successive sessioni, di contestualizzare partitamente, nell’oggi, la duplice indicazione di Bonhoeffer: “Fare ciò che è giusto fra gli uomini” (sabato pomeriggio) e “pregare” (mattino della domenica). La celebrazione eucaristica concluderà l’incontro.

L’annuncio, ormai imminente, della due giorni sarà accompagnato da una lettera in cui l’informale gruppo promotore dell’iniziativa farà il punto sul cammino del progetto. Ma già l’impianto del programma indica di per sé un arricchimento di significati e una maturazione più inclusiva di prospettive, cui ha senza dubbio contribuito, insieme alla riflessione sull’avvio dell’esperienza, l’ampiezza e la vivacità del confronto che ha accompagnato Firenze 1 e Firenze 2 (le cui diverse voci – nella varietà, talvolta anche divergente, delle attese e delle sensibilità – possono utilmente vedersi, tra gli altri, su Adista, sul sito di statusecclesiae.net e su quello di koinonia-forum).

Nell’attesa della lettera formale di invito, credo si possa rilevare fin d’ora l’intento di mettere a più diretto confronto il “vissuto ecclesiale” (e civile) dei “cattolici del disagio” con la riflessione teologica, nel tentativo di focalizzare e sperimentare un ponte, non solo fra le differenti sensibilità emerse nei precedenti incontri, quanto piuttosto sulla frontiera sempre critica e sempre criticamente da riscoprire tra fede e storia. Un compito che non può essere delegato a nessuno e cui può corrispondersi soltanto nella sinodalità di un confronto in cui tutte le voci possano esprimersi e reciprocamente ascoltarsi e arricchirsi, con pari diritto di cittadinanza, senza la pretesa né di rappresentare, né di organizzare nessuno. Null’altro che un luogo libero e aperto di comunione e di fraternità per ricercare, nella durezza del tempo che ci è dato di vivere, le radici ultime della fede e per interrogarsi sull’ineludibile rapporto dell’Evangelo che abbiamo ricevuto con il presente storico della società e della Chiesa, al di là dei muri di separazione e degli angusti confini ecclesiocentrici.

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