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Secondo Sinodo per l'Africa Per un'Africa riconciliata

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 31 del 17/04/2010

«Presentare il secondo Sinodo sull’Africa significa mettere a fuoco la situazione del cristianesimo africano, cioè la sua capacità di incidere sulla valenza etica delle dinamiche socio-culturali che guidano la trasformazione dell’Africa d’oggi».

Così Gianni Colzani, teologo e missiologo, ha messo ha focalizzato, in un recente convegno presso la Facoltà teologica dell’Italia Centrale di Firenze, la questione centrale del secondo Sinodo per l’Africa, che si è tenuto a Roma lo scorso ottobre. Ed è quanto cerca di fare - offrendo documenti e analisi - anche il volume Per un’Africa riconciliata (a cura di Anna Pozzi, ed. Emi, 2010), un primo e provvisorio bilancio di questa importante assise, che ha portato a Roma 244 padri sinodali, provenienti in gran parte dall’Africa, ma con rappresentanti di tutti i continenti.

«Per me il Sinodo non è stato una semplice riunione di vescovi africani a Roma, come temevo – scrive nella prefazione mons. Edmond Djitangar, vescovo di Sarh (Ciad) e segretario speciale del Sinodo – ma un kairós per tutta la Chiesa universale, attraverso le sfide future della Chiesa, la partecipazione sostenuta del Santo Padre e dei cardinali della curia romana. Tutta la Chiesa ha non solo sentito il “grido dell’uomo africano”, ma si è messa all’ascolto delle gioie, delle inquietudini e delle speranze della Chiesa “Famiglia di Dio” in Africa nel contesto di una nuova Pentecoste».

Il volume cerca di render conto dell’ampio lavoro realizzato dai padri sinodali, sintetizzato nelle 57 Propositiones finali, con un’attenzione più specifica ad alcuni temi: la riconciliazione, la dimensione teologica, la donne e gli immigrati, ma anche le sfide che questo Sinodo rilancia alle Chiese del Nord del mondo e in particolare a quella italiana.

In quest’ottica, viene dato spazio innanzitutto ai contributi africani – non solo attraverso i testi “ufficiali” di mons. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del pontificio Consiglio Giustizia e Pace e relatore generale del Sinodo, e di mons. Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kishasa e autore di un ampio testo sulla transizione dal primo al secondo Sinodo – ma anche con le riflessioni critiche del teologo camerunese Eloi Messi Metogo e le aspettative del congolese Guillaume Kipoy-Pombo.

E poi c’è la voce dei missionari, da Alex Zanotelli a Elisa Kidané, e con loro quella delle riviste dei diversi istituti, che hanno preparato, accompagnato e stanno seguendo da vicino gli esiti di questo Sinodo, in “compagnia” dell’Osservatorio – oggi trasformato in Laboratorio – che, sempre i missionari, hanno voluto creare per fare da cassa di risonanza all’evento del Sinodo (v. Adista nn. 102 e 120/09). Una vicinanza all’Africa e alla sua Chiesa che si concretizza non solo in termini di presenza sul terreno, ma anche attraverso la riflessione e l’incoraggiamento al cammino che la Chiesa d’Africa sta compiendo, in vista soprattutto delle nuove sfide che oggi si trova ad affrontare. Queste sfide sono emerse con lucidità proprio durante il secondo Sinodo, e interessano sia la dimensione socio-economica e politica che quella più propriamente ecclesiale, pastorale e teologica. Infatti, ammette mons. Djitangar: «È difficile parlare della persona umana senza prenderla in considerazione in tutte le sue dimensioni umane: sociali, economiche, politiche e spirituali. Senza un radicamento nella Bibbia, una base teologica sicura e una visione chiara del nostro “essere-Chiesa”, il discorso sulla riconciliazione, giustizia e pace poteva facilmente sfuggire di mano».

Ma se il pericolo è stato scongiurato nel corso dei lavori sinodali, ora si apre un nuovo e non meno difficile capitolo: quello di dare concretezza, nella pastorale delle diocesi e nella vita quotidiana delle piccole comunità cristiane sparse per tutta l’Africa, alle molteplici questioni evocate dai temi centrali del Sinodo: vale a dire riconciliazione, giustizia e pace.

“Abbondano i segnali di molte iniziative che cercano di dare un’effettiva soluzione ai nostri problemi”, si legge nel messaggio conclusivo dei padri sinodali. “Questo Sinodo, proprio per la scelta del suo tema, spera di essere una di queste iniziative positive. Invitiamo tutti indistintamente a collaborare per raccogliere le sfide della riconciliazione, della giustizia e dalla pace in Africa”. È proprio quello che si è voluto fare con il volume Per un’Africa riconciliata: un primo contributo perché lo slancio del Sinodo non venga immediatamente perduto.

* Redattrice di “Mondo e Missione”, curatrice del volume presentato

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