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TESTATE DI ISPIRAZIONE CRISTIANA: MENO F35, PIÙ LAVORO

Tratto da: Adista Notizie n° 33 del 28/09/2013

37301. TORINO-ADISTA. Tante sono state sinora le iniziative, i dibattiti, le manifestazioni contro l’acquisto dei cacciabombardieri F35. Tanti coloro che, dentro il mondo laico come in quello cristiano, tra gli attivisti dei movimenti per la pace, ma anche tra gli esperti di difesa e strategia militare, hanno rilevato i costi sproporzionati che i governi italiani che si sono succeduti, in maniera trasversale – e sin dal 1998 – hanno deciso di accollare sulle spalle dei contribuenti, a fronte di benefici assai discutibili sia in termini occupazionali che di reale impatto strategico dei nuovi armamenti sui nostri sistemi di difesa. Tutti aspetti puntualmente rilevati anche dalla più importante campagna lanciata sul tema sin dal 2009, “Taglia le ali alle armi”, promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci! e Tavola della Pace. La mobilitazione di questi anni ha ottenuto qualche significativo risultato. Se infatti il governo Letta è intenzionato ad andare avanti nel progetto, la Camera dei Deputati, a giugno, ha approvato una mozione che vincola l’esecutivo ad attendere, prima di procedere ad ulteriori acquisti, un tempo massimo di sei mesi, durante il quale le commissioni parlamentari competenti concluderanno un’istruttoria sull’efficacia e i costi di questo sistema d’arma.

Un periodo durante il quale, per il settimanale delle Chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi italiane Riforma, è importante mantenere alta la soglia di attenzione. Proseguendo il dibattito e la mobilitazione, anche e soprattutto in ambito cristiano. Per questo Riforma ha lanciato un appello ecumenico, cui hanno già aderito 15 testate di ispirazione cristiana, che intende specificamente rivolgersi a coloro che, in quanto credenti impegnati sul fronte della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato, hanno particolarmente a cuore il tema del disarmo. E continuano a credere che la pace non possa mai essere “armata”. La petizione chiede infatti che l’Italia receda dal progetto di acquisto dei 90 aerei da combattimento F35, destinando invece i miliardi per esso stanziati ad un grande piano per il lavoro. Coloro che avessero desiderio di impegnarsi a raccogliere firme, possono scaricare i moduli dal sito di Riforma: www.riforma.it/documents/Petizione_F35.pdf. Le firme raccolte andranno poi inviate a Riforma, via san Pio V 15, 10125 Torino. Di seguito il testo dell’appello. (valerio gigante)

OCCUPAZIONE, NON F35!

Petizione ecumenica


Come organi di informazione di ispirazione cristiana impegnati nel cammino della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato – con le prime adesioni di: Riforma (settimanale delle Chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi), Confronti (mensile di fede, politica, vita quotidiana), Adista (fatti, notizie, avvenimenti su mondo cattolico e realtà religiose), Mosaico di pace (rivista promossa dal movimento Pax Christi), Missione Oggi (rivista dei Missionari saveriani), Popoli (mensile internazionale dei gesuiti), Nigrizia (Notizie sull'Africa e sul mondo nero), Il dialogo (periodico di cultura, politica, dialogo interreligioso dell'Irpinia), Gioventù evangelica (rivista della Federazione giovanile evangelica italiana), Il Margine (mensile dell'associazione Oscar A. Romero), il foglio (mensile di alcuni cristiani torinesi), Coordinamento radio evangeliche in Italia (Crei), CEM Mondialità (rivista dell'interculturalità), Qol (rivista del dialogo ebraico-cristiano), Radio Beckwith evangelica, Narcomafie (mensile del gruppo Abele) – invitiamo ad aderire alla seguente petizione sugli F35:

«Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Matteo 5,9)

Noi, cristiani appartenenti a diverse tradizioni confessionali, constatata la determinazione del governo italiano di procedere all’acquisto di 90 cacciabombardieri progettati per trasportare anche bombe atomiche, esprimiamo il nostro sdegno per una scelta che va contro lo spirito dell’articolo 11 della Costituzione («l’Italia ripudia la guerra»). Una scelta, per noi credenti, in palese contraddizione con il comandamento «Non uccidere» e il messaggio di pace del vangelo di Cristo; uniamo la nostra voce a quella di tanti «operatori di pace», credenti e non credenti nel chiedere che i parlamentari (in particolare quelli di orientamento cristiano, cattolici e protestanti) e il governo italiano, onorando gli impegni presi durante la campagna elettorale, recedano dal Progetto F35; destinino i miliardi per esso stanziati ad un grande piano per il lavoro che restituisca un futuro alle giovani generazioni creando occupazione nei settori della scuola e della ricerca, della salvaguardia dell’ambiente, delle energie rinnovabili, della valorizzazione del patrimonio artistico del nostro Paese.

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