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Usa: cade un altro tabù. Via libera anche ai capi scout gay

Usa: cade un altro tabù. Via libera anche ai capi scout gay

Tratto da: Adista Notizie n° 27 del 25/07/2015

38214 WASHINGTON-ADISTA. Che si tratti di una conseguenza indiretta della recente legalizzazione dei matrimoni omosessuali o di un percorso naturale e prevedibile, sta di fatto che negli Stati Uniti si moltiplicano i passi avanti nell’ambito dei diritti delle persone Lgbt. D’ora in poi, infatti, anche gli adulti gay potranno essere ammessi, come capi, nell’associazione dei Boy Scouts of America: a due anni dalla svolta decisiva grazie alla quale si era deciso di accettare anche scout e guide omosessuali, il 10 luglio scorso il Comitato esecutivo ha votato all’unanimità la cancellazione del divieto, accordando ai singoli gruppi la possibilità di decidere autonomamente sulla questione. Il passo storico avviene ad un paio di mesi da un importante discorso tenuto dal presidente dell’organizzazione, l’ex ministro della Difesa Robert Gates che, in modo accorato, sosteneva l’anacronismo e l’indifendibilità del divieto. Se il 27 luglio il Consiglio esecutivo confermerà la decisione, i Boy Scouts of America si allineeranno finalmente alla prassi esercitata dall’organismo gemello delle Girl Scouts, la sezione femminile che, caratterizzata da un’apertura ben diversa, ha sempre accettato la presenza di persone omosessuali (tanto da diventare anche oggetto di investigazione da parte dei vescovi Usa, v. Adista Contesti n. 20/12). 

Ma sul fatto che il voto venga ratificato non sembrano esserci dubbi. Il provvedimento, ha dichiarato l’associazione in un comunicato all’Huffington Post, è frutto «delle rapide trasformazioni nella società e di sempre più numerose contestazioni legali a livello federale, statale e locale». «È cosa fatta a tutti gli effetti», ha detto entusiasta al quotidiano Zach Wahls, direttore esecutivo del Gruppo Scouts for Equality; «Se il Consiglio esecutivo bocciasse una decisione unanime del Comitato esecutivo nazionale sarebbe un fatto senza precedenti, non è mai accaduto prima». 

Nel maggio 2012, i Boy Scouts avevano deciso di consentire l’accesso ai ragazzi gay – ma non ancora agli adulti gay – votando un provvedimento che aboliva il divieto di adesione sulla base dell’orientamento sessuale, destinato ad entrare in vigore nel 2014. Il passo aveva innescato immediatamente una dura reazione da parte di 1.200 scout conservatori, che avevano deciso di dare vita ad un nuovo organismo (Trail Life Usa), improntato alla «purezza sessuale», ponendo un blocco alla «caduta libera» nel campo delle questioni morali e educando una nuova generazione di «sposi, padri, cittadini e leader fedeli», affiancandosi così ad un altro organismo analogo, On my Honor, che si pone sulla stessa scia ed è aperto solo a cristiani eterosessuali. A livello locale, peraltro, diversi erano i consigli scout che avevano già consentito l’accesso di adulti gay, nonostante la direzione contraria della politica nazionale, influenzata dalle gerarchie in particolare della Chiesa cattolica e di quella battista. 

Ma l’estensione dei diritti delle persone Lgbt non riguarda solo lo scoutismo. Pare, infatti, che il Pentagono sia prossimo a consentire il servizio militare anche alle persone transgender, in primo luogo a quelle già arruolate. Qualora le notizie ufficiose corrispondessero a verità, il provvedimento non avrebbe però validità immediata.

* Foto di Steven Depolo, tratta dal sito Flickr, licenzaimmagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

 

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