
Storie di un’occupazione. Il pugno di ferro di Israele non risparmia neanche i bambini
Tratto da: Adista Documenti n° 39 del 12/11/2016
DOC-2823. GERUSALEMME-ADISTA. Secondo i dati più recenti diffusi dall'Israeli Prison Service (IPS), ad aprile di quest'anno erano 414 i minori palestinesi (12-17 anni) detenuti nelle carceri israeliane (parliamo solo di coloro che sono classificati dall'IPS come "security prisoners" e non di quanti figurano come "criminal prisoners", voce quest'ultima che include anche chi cerca di entrare in Israele, spesso alla ricerca di lavoro, senza un permesso). Tra questi 414 c'erano anche tre bambini sotto i 14 anni e 13 minori in detenzione amministrativa (procedura che consente, al sussistere di determinate condizioni, di incarcerare una persona “sospetta” per un periodo di sei mesi rinnovabile indefinitamente, senza muoverle alcuna accusa formale e senza regolare processo). La media mensile registrata nei primi quattro mesi del 2016 – pari a 426 minori palestinesi detenuti nelle carceri israeliane – è stata del 95% più alta rispetto a quella del 2015, quando i minori detenuti sono stati in media 219.
In generale si stima che ogni anno circa 800 minori palestinesi abbiano la sfortuna di conoscere il pugno di ferro del sistema di detenzione israeliano. Perché di vero e proprio pugno di ferro si tratta. Nella sua ultima nota informativa, redatta sulla base di 71 testimonianze raccolte nel corso del 2016, Military Court Watch – organizzazione nata nel 2013 allo scopo di monitorare il trattamento riservato ai minori nelle carceri israeliane – denuncia che l'85% dei minori arrestati viene bendato; l'89% ammanettato; il 58% subisce varie forme di abusi fisici (tra cui testate, calci, pugni e percosse in generale); il 44% viene insultato e umiliato; il 48% viene minacciato (di ergastolo, di stupro, di violenza in generale).
A tutti loro è dedicato l’ultimo numero di Cornerstone, il trimestrale del Centro ecumenico di Teologia della Liberazione Sabeel di Gerusalemme, da cui abbiamo estratto l'intervento di uno dei fondatori di Military Court Watch, Gerard Horton, e la testimonianza di un ragazzo di 12 anni che racconta del suo arresto, il 7 marzo scorso, da parte dell'esercito israeliano. Ve li proponiamo in una nostra traduzione dall'inglese.
* Foto di Justin McIntosh, tratta da Commons Wikimedia. Immagine originale e licenza.
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