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Chiesa brasiliana: Siamo a fianco al papa, per una Chiesa in uscita

Chiesa brasiliana: Siamo a fianco al papa, per una Chiesa in uscita

ROMA-ADISTA. È giunto il 5 luglio a papa Francesco il sostegno di una folta rappresentanza della Chiesa brasiliana – soprattutto di base, ma non solo – contro l’attacco dei quattro cardinali all’esortazione apostolica Amoris laetitia per l’atteggiamento di accoglienza ivi espresso verso i divorziati risposati. Al contempo i firmatari del documento, rilanciato dall'organismo We Are Church International, avanzano al papa dei suggerimenti perché la Chiesa, come spesso sollecitato da Francesco, sia “in uscita”.

Siamo cristiani e cristiane, ma anche persone di tutti i credi e percorsi, di tutti i generi, razze, colori, odori, brasiliani fino in fondo all’anima, anche tutti coloro di noi che non sono nati in questa terra-calderone.

Firmiamo insieme questo testo per proclamare: siamo a fianco di papa Francesco, per una Chiesa in uscita, per un mondo che promuova la cultura dell’incontro e non dello scarto, per una umanità che accolga i più poveri, fragili, i senza tetto, senza terra, senza cibo, senza niente, invece di trattarli come spazzatura.

Scriviamo per appoggiare il papa nel contesto della crisi politico-economica del Brasile, dominato da un governo di ricchi, nato da un colpo di Stato come progetto di distruzione dei diritti lavorativi, previdenziali e altri, con attacchi diretti ai poveri delle campagne e delle città, specialmente ai più vulnerabili, bambini, vecchi e vecchie, indigeni, donne, neri e nere, lesbiche, gay, bisessuali, travestiti, transessuali e trans gender.

Ci sentiamo chiamati e chiamate da Francesco per stare con i piccoli e le piccole del Maestro.

Ci poniamo, a fianco del papa, contro l’intenzione manifesta di una chiusura ecclesiale che intende trasformare la fiorente primavera di oggi nel ritorno alla lunga notte invernale. Le posizioni assunte da quattro cardinali restauratori e dai loro seguaci, che accusano il papa in una lettera pubblica di «causare confusione dottrinale in relazione a questioni chiave della dottrina cattolica», sono espressione di una visione di Chiesa che risponde a progetti di potere, dominio e controllo sulle persone.

I quattro cardinali e i loro simpatizzati sono insorti contro l’esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia, specialmente contro il diritto dei divorziati e divorziate risposati di partecipare alla Comunione Eucaristica. Si basano su falsi presupposti di tipo morale e teologico non sostanziati dalla migliore tradizione della Chiesa. Il papa, seguendo le impronte del Mite e Umile, vede diversità e occasione di accoglienza dove gli occhi della censura scorgono solo differenza e motivi di operazione ed esclusione.

Gradualmente, dopo anni di congelamento, la Chiesa che è in Brasile, sta riprendendo il suo cammino pastorale, profetico e popolare. Vogliamo molto di più. Non neghiamo il diritto alla libera espressione del pensiero di chicchessia. Affermiamo con coraggio, tuttavia, che l’esplicito e implicito appoggi di segmenti della gerarchia a questi cardinali è un attacco alla ecclesiologia del papa e del Concilio Vaticano II, che ha definito la Chiesa come Popolo di Dio in momento, molto al di là dei confini clericali. Non è una mera coincidenza il fatto che i membri della Chiesa che sostengono i cardinali ribelli sino quelli che hanno anche aderito al colpo di Stato in Brasile e agli attacchi diretti ai più poveri.

Nel sostenere papa Francesco, esprimiamo esplicitamente alcune posizioni che, pensiamo, fanno dei cristiani e cristiane in tutto il pianeta una Chiesa in uscita.

Difendiamo:

  • l’inclusione universale di tutti i cristiani e cristiane nella comunità ecclesiale mediante i sacramenti;
  • il sacerdozio ministeriale celibatario opzionale;
  • la creazione di un organismo consultivo speciale di donne legate al Collegio dei Cardinali per rendere opportuno un maggiore spazio alla leadership femminile nella Chiesa;
  • la chiusura dei seminari maggiori e il ritorno a cada di formazione presbiterale;
  • la nomina di vescovo «con l’odore delle pecore», secondo l’espressione del papa, senza interferenza della nunziatura apostolica;
  • l’incitamento e l’appoggio della Conferenza dei vescovi brasiliani (CNBB) alle Comunità Ecclesiali di Base (CEB’s)
  • la convergenza della Chiesa con i movimenti sociali, nello spirito dei tre Incontri Mondiali dei Movimenti Popolari convocati dal papa.

Come “Chiesa-Popolo di Dio-in movimento” (IPDM), ci firmiamo:

Chiesa Popolo di Dio in Movimento (IPDM); Consiglio Indigenista Missionario (CIMI); Consiglio Pastorale della Terra (CPT); Servizio inter-Francescano di Giustizia, Pace e ECOLOGIA (SINFRAJUPE); Rete Ecumenica della Gioventù (REJU); Centro di Potenzialità della Gioventù (CCJ); Noi Siamo Chiesa - São Paulo; Pastorlae Fede e Politicia - São Paulo.

E le persone:

p. Paulo Sérgio Bezerra, coordinatore IPDM; p. Ticão, coordinatore IPDM; Eduardo Brasileiro, coordinatore IPDM; Frei Betto, dominicano e scrittore; Marcelo Barros, teologo; Mauro Lopes, giornalista e scrittore; Moema Miranda, antropologa IBASE; Flavio Irala, vescovo anglicano, presidente del CAMI (Centro di Appoggio e Pastorale del migrante); Chico Whitaker; Stella Whitaker; Ermínia Maricato, docente USP; Fratel José Fernandes, domenicano, vice coordinatore della Comissione Domenicana Giustizia e Pace del Brasile; Thiesco Crisóstomo, militante della Pastorale della Gioventù e guida delle Cebs - Diocesi di Marabá; Aline Ogliari, segretaria nazionale della Pastorale della Gioventù; João Paulo Medeiros, assistente Comissione Pastorale della Terra; Rosemary Fernandes da Costa, pedagogista e teologa; Franklin Félix, educatore popolare e Spiritisti per I Diritti Umani; Andreia Alves, educatrice popolare Centro Social Nossa Senhora do Bom Parto; Igor Bastos, Gioventù Francescana  e Movimento Cattolico Global Pelo Clima. ? Monica Lopes, Pastoral Fé e Política; Benedito Prezia, Pastorale Indigenista; p. Antônio Ferreira Naves, Comissione Pastorale della Terra, São Paulo; p. Júlio Lancelotti, vicario del popolo di strada, arcidiocesi di São Paulo.

* Foto di Solomenco Bogdan, immagine originale e licenza

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