
Bombardato da "ignoti" l’aeroporto militare siriano di Tayfur
Un attacco missilistico di origine ancora ignota ha colpito l’aeroporto militare siriano di Tayfur nella provincia centrale di Homs (Siria), provocando diverse vittime e feriti. Come riferisce l’agenzia Asianews.it, l’agenzia ufficiale di Stato Sana parla di un’«aggressione americana», che avrebbe causato la morte di almeno 14 combattenti. Gli Stati Uniti hanno negato ogni coinvolgimento nell’operazione militare, assicurando che le forze armate «non conducono raid aerei» nel Paese. Silenzio da Israele. L’attacco è seguito al sospetto di intervento con armi chimiche da parte dell’esercito siriano contro la roccaforte ribelle di Douma, ultimo bastione ancora nelle mani delle milizie anti-Assad. Commentando il presunto attacco chimico di ieri, Francia e Stati Uniti hanno parlato di gesto «orribile». In una conversazione telefonica il presidente Usa Donald Trump e l’omologo francese Emmanuel Macron hanno assicurato una «risposta forte e congiunta» contro il governo di Damasco (e gli alleati russo e iraniano). Bashar al-Assad, hanno aggiunto, deve essere perseguito per queste «continue violazioni ai diritti umani». Trump ha aggiunto che «il presidente Putin, la Russia e l’Iran sono responsabili per il sostegno a quell’animale di Assad. E la pagheranno a caro prezzo». Immediata la replica del governo siriano e dei suoi alleati, Mosca e Teheran, che negano con forza l’uso di armi chimiche o non convenzionali. Oggi a New York è in programma una seduta urgente delle Nazioni Unite incentrata sull’uso di armi chimiche in Siria e, in particolare, sulla roccaforte ribelle di Douma. Intanto i vertici di Siria e Russia hanno raggiunto un accordo con il gruppo ribelle Jaish al-Islam che controlla l’enclave alla periferia orientale di Damasco.
foto di David Bolton, tratta da Flickr, licenza
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