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Commozione e comprensione nell’incontro tra Franco Barbero e il vescovo di Pinerolo

Commozione e comprensione nell’incontro tra Franco Barbero e il vescovo di Pinerolo

Tratto da: Adista Notizie n° 17 del 12/05/2018

39362 PINEROLO (TO)-ADISTA. A pochi mesi dal suo arrivo in diocesi, il nuovo vescovo di Pinerolo, mons. Derio Olivero, ha fatto chiaramente intendere, con gesti concreti, quale direzione intende imprimere al suo ministero: quella del dialogo aperto e del confronto. Lo ha fatto anche il 10 aprile scorso, andando a trovare Franco Barbero. Nato nel 1939, Barbero è stato un sacerdote di frontiera, fondatore nel 1973 della Comunità cristiana di base di Pinerolo (da cui si è allontanato nel 2014, dando vita una nuova esperienza comunitaria) e costretto nel 2003 a lasciare lo stato clericale per le sue posizioni di rottura in materia di dottrina, pastorale e liturgia. Di recente ha pubblicato il libro Confessione di fede di un eretico (Edizioni Mille, 18€ e in vendita presso Adista).

L’incontro è avvenuto nella sede della Comunità di Franco Barbero, in via Città di Gap 13, nella stanza di un piccolo appartamento gremito di amici. Tra i due uomini «il dialogo è aperto, sincero e, più volte, Franco Barbero si emoziona, interrompe il suo parlare, e dai suoi occhi scendono lacrime. È stato un incontro che porterà i suoi frutti e già c'è un prossimo incontro: leggere insieme il Vangelo», scrive su La Voce pinerolese (26/4) il direttore Dario Mongiello.

Nell’ora e mezza di dialogo iniziato con un abbraccio (sul quale riferisce sempre La Voce pinerolese con un articolo di Piergiacomo Oderda), Barbero ha sottolineato, citando il teologo protestante di Dietrich Bonhoeffer, come la comunità sia un «luogo dove adorare Dio e fare giustizia»; mons. Olivero gli ha fatto eco citando a sua volta Bonhoeffer il quale affermava che «è una gran fortuna per un cristiano trovare un cristiano e potersi parlare e pregare insieme, anzi è la prima delle fortune». Barbero ha raccontato l’esperienza della comunità, con la lettura biblica, il commento preparato a turno dai membri, la predicazione domenicale affidata ogni volta dall’assemblea, mentre i membri della comunità hanno descritto le esperienze di impegno accanto a persone escluse, tossicodipendenti, malati mentali, la catechesi in un linguaggio accettabile in profondità per i giovani, l’amore del prossimo. «Il Signore si fa a pezzi perché noi si viva. Dio non è il giudice; sono trent’anni che sono prete e far capire questo è una faticaccia», replica mons. Olivero. «Dare parole umane alla fede cristiana - prosegue - è un altro compito difficile, altra cosa che mi sta a cuore», come anche «un progetto di cammino serio con i giovani dai quindici anni ai venticinque, non c’è la cura delle giovani coppie». Al termine dell’incontro, Olivero lascia la comunità rilanciando: «Grazie per quello che state facendo, magari una volta posso venire a leggere la Parola con voi!».

L’emozione dell’incontro deve essere stata tangibile. Franco Barbero, il giorno stesso, ha scritto sul suo blog: «Non posso non esprimere la comune gratitudine a Dio per il gioioso e costruttivo incontro che abbiamo vissuto questa sera con il nuovo vescovo di Pinerolo, venuto a trovarci nella nostra sede comunitaria. Siamo stati colpiti dalla sua capacità di ascolto, di dialogo, dal suo spirito di servizio, attento alle differenze, anche a quelle che gli abbiamo chiaramente manifestato. Insieme abbiamo pregato perché Dio accompagni il suo ministero di vescovo e il nostro cammino comunitario. Grazie davvero».  

Parte del fronte di copertina del libro di Franco Barbero, Confessione di fede di un eretico, introduzione di  Alessandro Esposito (Edizioni Mille 2018) 

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