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Papa Francesco la crisi pedofilia in Cile anche con l'aiuto di una

Papa Francesco la crisi pedofilia in Cile anche con l'aiuto di una "Commissione speciale"

 

In una dichiarazione, il direttore della Sala Stampa vaticana Greg Burke riferisce della conclusione degli incontri tenutisi a partire da martedì 15 maggio nell'auletta dell’Aula Paolo VI in Vaticano tra il Papa e i 34 vescovi cileni per ristabilire la giustizia e la comunione ecclesiale dopo gli abusi “di minori, di potere e di coscienza”. Il primo giorno, il papa avrebbe consegnato ai vescovi una lettera, che avrebbe dovuto restare riservata ma che è stata rivelata da diverse testate, di 10 cartelle con 27 note a piè di pagina consegnata dal papa ai presuli accompagnata dalle parole: "per meditare e pregare" (il testo il lingua spagnola è consultabile qui)

Il Papa, nella Lettera, dopo alcune rilevanti considerazioni sul modo in cui si è comportato l’Episcopato cileno, aggiunge: "In questo ambito, sentendo il parere di diverse persone e dopo aver costatato la persistenza della ferita ho creato una commissione speciale affinché, con libertà di spirito, in un modo giuridico e tecnico, potesse offrire una diagnosi il più indipendente possibile nonché uno sguardo limpido sugli avvenimenti passati ma soprattutto sullo stato della situazione attuale".

Come lo stesso Papa Francesco ammette, ad un certo punto del percorso, lui ha preso la decisione di nominare, settimane fa, una speciale Commissione, di cui fionora non si aveva notizia, per fare le indagini e superare quel limite deleterio che in passato lo condannò a ricevere "informazioni non veritiere e non equilibrate".

Della Commissione speciale non si sa chi siano i membri e neppure come siano state condotte le indagini sia in Vaticano sia in Cile. L’arcivescovo di Santiago, cardinale Ricardo Ezzati, rientrando in Cile ha dichiarato: “Il Papa ci ha informato di cose che qui in Cile nessun di noi conosceva, né io né l’Episcopato. Ci ha fornito in alcuni casi informazioni per noi completamente nuove”.

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