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"Restiamo umani": i sindaci rispondono all'appello #aprite i porti per accogliere la nave Aquarius

 

Baobab Experience, di fronte al rifiuto del ministro dell'Interno Matteo Salvini di rifiutare l'attracco in italia dell'imbarcazione di soccorso "Aquarius", ha diffuso sulla sua pagina facebook un appello - #Aprite i porti - ai sindaci italiani delle città portuali perché accolgano la nave. Alcuni do loro hanno prontamente risposto. Di seguito, il "resoconto" di Baobab Experience.

 

«A bordo della nave Aquarius, l’unica Ong al momento presente nel Mediterraneo, vi sono 629 migranti tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte, partiti dalla Libia e soccorsi in varie operazioni nel corso della notte.

Una decisione senza precedenti nel nostro paese, adottata d’intesa dai Ministri dell’Interno e delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che viola la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e che offende il senso d’umanità che dovrebbe sempre guidare i rappresentanti delle istituzioni. Quello che chiediamo è un gesto politico e umano. Lo chiediamo ai Sindaci delle città portuali, che aprano i porti all’umanità in modo simbolico. Lo chiediamo alla politica, lo chiediamo ai cittadini, non chiudetevi all’umanità.

Il rifiuto di accesso ai porti di imbarcazioni che abbiano effettuato il soccorso in mare può comportare la violazione degli articoli 2 e 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU). Il rifiuto, aprioristico e indistinto, di far approdare la nave in porto comporta l’impossibilità di valutare le singole situazioni delle persone a bordo e viola il divieto di espulsioni collettive previsto dall’art. 4 del Protocollo n. 4 alla CEDU.

In rispetto della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) e dell’umanità che dovrebbe sempre indirizzare le scelte di una società civile, chiediamo ai Sindaci di aprire i porti alle imbarcazioni di soccorso ai migranti».

All’appello hanno già risposto i sindaci di Napoli De Magistris, di Messina Accorinti, di Palermo Orlando, di Taranto Melucci e di Reggio Calabria Falcomatà.

«Napoli è pronta, senza soldi, a salvare vite umane. Se un ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte, bambini, anziani, esseri umani, il porto di Napoli è pronto ad accoglierli», ha dichiarato De Magistris.

«La nave Aquarius doveva attraccare a Messina, noi siamo pronti ad accoglierla anche contro il Ministro dell’Interno Matteo Salvini», gli ha fatto eco Accorinti.

E da Palermo si è unito il sindaco Orlando, dichiarando: «Palermo è stata e sarà sempre pronta ad accogliere le navi, civili o militari che siano, impegnate nel salvataggio di vite umane nel Mediterraneo. Quelle navi e quegli uomini che rispettano la legge del mare e la legge internazionale, sottraendo alla morte uomini, donne e bambini che alcuni vorrebbero consegnare nelle mani della criminalità internazionale. A violare la legge internazionale, quella che impone come priorità assoluta il salvataggio delle vite umane, è il Ministro dell’Interno italiano che, qualora ce ne fosse stato bisogno, ha dato ulteriore dimostrazione della natura culturale dell’estrema destra leghista».

Anche il sindaco di Taranto Melucci si è detto disposto ad accogliere la nave Aquarius: «Taranto  è pronta ad abbracciare ogni vita in pericolo, senza se e senza ma», ha dichiarato.

«C’è una nave in mezzo al Mediterraneo con 629 persone a bordo, fra cui 11 bambini e sette donne incinte, in condizioni molto precarie di salute. Di fronte a uomini, donne e bimbi che hanno bisogno di essere curati, la strategia non può essere quella di chiudere i porti senza un criterio», ha scritto il sindaco di Reggio Calabria Falcomatà su Facebook.

«Lo diciamo chiaramente: anche oggi Reggio Calabria si rende disponibile ad accogliere chi salva vite umane in mezzo al mare. Così come in passato abbiamo dato degna sepoltura a 45 disperati migranti morti nel Mediterraneo. Il nostro cuore è grande, più grande di chi vuole speculare senza un briciolo di umanità. Noi restiamo umani».

*Foto tratta da Wikimedia Commons immagine originale e licenza

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