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Avviato l'iter per la beatificazione di p. Pedro Arrupe

Avviato l'iter per la beatificazione di p. Pedro Arrupe

È stato l'attuale padre generale, il venezuelano Arturo Sosa, a darne notizia sul sito dei gesuiti spagnoli Infosj.es:  ha mosso i primi passi il percorso per la beatificazione di padre Pedro Arrupe, superiore generale dei Gesuiti dal 1965 al 1983. «Siamo ancora all'inizio del processo – ha spiegato padre Sosa durante un incontro svoltosi a Bilbao (città natale di Arrupe), con 300 tra gesuiti e laici loro collaboratori –, tuttavia il cardinale vicario di Roma, mons. Angelo De Donatis, ha dato il via libera al fatto che la diocesi di Roma, dove Arrupe è morto, apra il processo». Ha definito il suo lontano predecessore «un uomo davvero radicato in Cristo e consegnato alla missione», cui è già ascritto «un miracolo», «il fatto - ha detto Sosa - che noi oggi siamo qui». Chiarisce Aggiornamenti sociali, la rivista dei gesuiti da cui stiamo attingendo: quello di p. Sosa è «probabilmente un riferimento a ciò che Arrupe fece per conservare l'unità della Compagnia di Gesù nel delicatissimo periodo post-conciliare».  

Nato nel 1907, missionario a Hiroshima durante e dopo l'esplosione della bomba atomica, Pedro Arrupe venne eletto preposito generale della Compagnia di Gesù nel 1965. «Nel periodo del post-Concilio, avvincente ma non privo di difficoltà, Arrupe – ricorda la rivista – sviluppò in particolare il concetto di opzione preferenziale per i poveri e l'impegno per la giustizia sociale». Con l’avvicinamento alla Teologia della Liberazione (v. Adista n. 80/07) che si stava sviluppando in quegli anni.

Questa svolta, ricordavamo nel 2016 (v. Adista Notizie n. 43/16), aveva destato preoccupazione nei settori più conservatori della Chiesa che, dalla metà degli anni ’70, cominciarono a trasmettere in Vaticano il loro cahier de doléances. Nel 1981, i gesuiti erano chiaramente invisi a Roma, sopraffatti oltretutto dal nuovo favore di cui godevano, presso Wojtyla, movimenti conservatori come l’Opus Dei. E fu proprio quell’anno che il papa operò un "golpe" nella Compagnia, approfittando della trombosi che aveva colpito Arrupe. Escludendo dal potere il settore progressista, nominò infatti un delegato personale, il conservatore p. Paolo Dezza, di cui si fidava, poiché voleva evitare che la linea di "sinistra" di Arrupe si consolidasse e magari contagiasse anche altre congregazioni religiose. Nel 1983 venne poi eletto superiore generale Peter-Hans Kolvenbach, scomparso nel 2016 e sostituito da p. Sosa.

*Foto di José Antonio Abad tratta da Flickr immagine originale e licenza

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